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Donna morì al Mazzoni, l’Ast deve risarcire un milione di euro ai familiari

ASCOLI - La sentenza è stata emessa dal giudice Francesca Sirianni. Il processo penale era terminato con l'assoluzione dell'unico imputato, un chirurgo del Mazzoni
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L’Asur delle Marche è stata condannata a risarcire oltre un milione di euro ai familiari di una donna di 56 anni, deceduta il 23 dicembre 2013 all’ospedale Mazzoni di Ascoli. La decisione arriva dal giudice del tribunale di Ascoli, Francesca Sirianni, che ha accolto le richieste dei parenti della vittima, assistiti dagli avvocati Stefano Pierantozzi e Maria Cristina Macchioni.

 

La donna era stata sottoposta a nefrectomia destra presso gli Ospedali Riuniti di Ancona nel giugno 2013, e in seguito era stata più volte ricoverata all’ospedale Mazzoni per dolori addominali, disturbi dispeptici e crisi emetiche, dovuti a una colecistite acuta. Nonostante fossero stati indicati le necessità per un intervento chirurgico di colecistectomia tra luglio e settembre 2013, questo non è stato effettuato, e il quadro clinico della paziente è peggiorato, fino al decesso.

 

 

 

L’autopsia ha stabilito che la morte era legata a una trombosi dovuta a prolungato allettamento e al posizionamento di un catetere femorale, complicanze legate alla mancata operazione.

 

Nel processo penale, terminato a dicembre 2019, un chirurgo del Mazzoni era stato assolto dall’accusa di omicidio colposo “perché il fatto non sussiste”, in quanto accurate e qualificate perizie hanno appurato che non era stato il suo operato a causare la morte della donna i cui familiari hanno intentato una causa civile contro l’Asur delle Marche e l’Azienda Ospedaliera di Ancona, ottenendo l’ingente risarcimento.


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