di Filippo Ferretti
È nata una stella. Prendendo a prestito un celebre film del passato, poi tramandato a più generazioni attraverso varie versioni, il capoluogo piceno si prepara a battezzare professionalmente il talento di un giovane professionista scenico. Accadrà il prossimo 30 novembre, con la prima recita delle due previste nella stagione di prosa del Massimo cittadino del lavoro “Aspettando Re Lear”, diretto e interpretato da Alessandro Preziosi.
Nello spettacolo, che narra uno dei momenti più drammatici delle sorti di questo sovrano, protagonista della tragedia scritta da William Shakespeare nei primi anni del 1600, accanto all’attore e regista napoletano, affiancato da un altro nome importante del teatro partenopeo, Nando Paone, il pubblico ascolano vedrà in palcoscenico un autentico figliol prodigo del territorio. Si tratta di Valerio Ameli, nato e cresciuto in città, già da ragazzino animato da una passione incontenibile verso tutte le arti dello spettacolo e nel tempo impostosi in più ambiti.
Negli ultimi anni, infatti, ha dimostrato di cavarsela molto bene sia davanti alla macchina da presa (“Digitare codice segreto” con Neri Marcorè), che in teatro (debutto nel musical con “Scoobi Doo – il mistero delle piramidi), sino al piccolo schermo, grazie ad una serie di situation comedy realizzate per Canale 5. Attore, cantante, danzatore, l’ascolano 36enne, formatosi nella scuola della Compagnia dei Folli, dove ha militato artisticamente per tanti anni, per la seconda stagione è in tour con un lavoro che farebbe la felicità di chiunque militi nel settore, un testo che gli ha permesso di essere accanto a due grandi protagonisti del palcoscenico.
Per Valerio Ameli essere nel cast di “Aspettando Re Lear” rappresenta la grande occasione artistica e, al tempo stesso, l’emozione di poter recitare nel teatro della sua città. Per lui significherà di certo poter tornare a casa e riabbracciare la famiglia – i genitori Grazia e Dario, i fratelli Chiara e Francesco – ma anche di calcare finalmente da professionista il Ventidio Basso.
«Da Ascoli sono andato via appena maggiorenne per andare a studiare all’accademia a Bologna, ma il legame con i Folli nel tempo mi ha sempre impedito di recidere il cordone con le Cento Torri», spiega Valerio Ameli, che considera questa doppia tappa ascolana come una conquista personale. «Recitare ad Ascoli per me è un orgoglio enorme» dichiara colui che oggi ama considerarsi un attore e che è reduce da “Roma Film Fest”, dove nei giorni scorsi con gli altri colleghi ha presentato proprio il progetto filmico di “Aspettando Re Lear”.
«Lavorare con Alessandro Preziosi significa apprendere ogni giorno: con lui ho un bellissimo rapporto, mi sprona sempre a sperimentare», aggiunge Valerio, in queste settimane intento a vagliare proposte professionali per il futuro.
«Vivo a Milano ma quando mi mancano le origini torno» conclude l’attore ascolano, vero ex “enfant prodige” del palcoscenico, che non smette mai di rammentare gli inizi, quando cioè mosse i primi passi da ragazzino presso il “Laboratorio Minimo Teatro”. «Non avrei mai immaginato che questo spettacolo potesse toccare Ascoli: quando l’ho saputo è stata una sorpresa e una gioia enorme» conclude l’artista, che già da ora si prepara ad affrontare con emozione infinita gli occhi, il respiro, l’attenzione, la complicità e forse anche il giudizio del pubblico della sua terra.
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