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Autunno ancora mite, tante zanzare in Riviera: il rischio-Dengue mette in fibrillazione la minoranza, il caso in Consiglio comunale

SAN BENEDETTO - Un’interpellanza dei consiglieri Canducci e Bottiglieri chiede all’amministrazione Spazzafumo di conoscere che strategia si sta portando avanti per evitare il propagarsi di questa febbre tropicale, già presente tra Marche ed Abruzzo.
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Contro la Dengue, urge una disinfestazione a tappeto

 

di Marco Braccetti

 

«Occorre fare di tutto per evitare un focolaio di Dengue anche a San Benedetto». Ecco la linea di varie forze d’opposizione  (Azione, Europa Verde, Psi, Democratici per Canducci, Rinasci San Benedetto, Pd, NOS, Sinistra Italiana) che, compatte, chiedono all’amministrazione Spazzafumo di predisporre una forte strategia di contrasto contro le zanzare, possibili vettori di questa febbre tropicale. Purtroppo, la cronaca delle ultime settimane descrive il propagarsi di questa tale malattia tra Marche ed Abruzzo.

 

Cosa sta facendo il Comune di San Benedetto? Se lo chiedono i consiglieri d’opposizione Paolo Canducci ed Aurora Bottiglieri che hanno presentato un’apposita interpellanza. L’argomento verrà trattato durante il prossimo Consiglio comunale, convocato per il pomeriggio di martedì prossimo: 29 ottobre.

 

Aurora Bottiglieri e Paolo Canducci

«Numerosi cittadini – si legge nelle premesse dell’interpellanza – lamentano da anni una presenza eccessiva di zanzare ed un’assenza di interventi di disinfestazione soprattutto in alcune zone della città e le frequenti piogge di settembre e ottobre unite alle temperature ancora miti, hanno creato un ambiente ideale per la proliferazione delle zanzare tigre, vettori del virus, nella Riviera delle Palme».

 

Fino a non molti anni fa, la Dengue (conosciuta anche come “Febbre Spaccaossa”) era riscontrata solo in regioni tropicali ma oggi, con i cambiamenti climatici, s’è affacciata anche in Italia. Dunque, occorre che tutti gli enti preposti facciano la loro parte per evitare il propagarsi di tale contagio. «Un famoso epidemiologo – proseguono Bottiglieri e Canducci – Pier Luigi Lopalco, sostiene che in inverno “sicuramente i casi caleranno, ma il virus potrebbe continuare a circolare silenziosamente per poi riprendere forza in estate”». Dunque,  Canducci e Bottiglieri vogliono sapere se le autorità comunali possono dirsi sicure di aver fatto tutto ciò che è in loro potere per prevenire la diffusione del virus tra i cittadini e per tutelare il loro diritto alla salute.

 

Per leggere l’interrogazione integrale, clicca qui


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