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Il murales di Carlo Gentili dedicato alle donne distrutto dalle Ferrovie: «Non mi hanno neppure avvisato»

TOLENTINO - Nel 2008 l'artista grottammarese dipinse una grande opera da 33 metri quadrati alla stazione di Tolentino, sua città natale, facendone la prima stazione "dedicata alla donne" d'Italia. Qualche giorno fa, recandosi nella cittadina maceratese, l'amara scoperta: l'opera è stata abbattuta per adeguamenti sismici, ma nessuno ha comunicato nulla né all'autore né al Comune, committente della sua realizzazione
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Carlo Gentili nel 2008 a lavoro sul Murales alla stazione di Tolentino e la situazione attuale

 

di Pier Paolo Flammini

 

Storie di quest’Italia un po’ così, verrebbe da dire ricordando un successo di Luca Barbarossa. Storie che ci parlano di un murales di ben 33 metri quadrati (11 metri per 3) realizzato nel 2008 dall’artista grottammarese, ma originario di Tolentino, Carlo Gentili, alla stazione ferroviaria della sua città di origine, e invece abbattuto dalle Ferrovie dello Stato nell’ambito di un adeguamento sismico senza che né l’autore né l’Amministrazione tolentinate siano stati avvertiti.

 

E così Carlo Gentili, che nel corso degli anni si è distinto per opere spesso realizzate in luoghi pubblici di grande frequentazione (clicca qui), la scorsa settimana, recandosi a Tolentino, si è imbattuto nell’amara sorpresa: il murales non c’era più. E non si trattava di un’opera qualunque: realizzato nel 2008 in occasione dei 120 anni di esistenza della stazione di Tolentino, rappresentava alcuni luoghi simbolici di Tolentino ed era dedicata alle donne, facendo di quella di Tolentino la prima stazione d’Italia dedicata alle donne.

 

Claudio Gentili e alcuni particolari del murales realizzato nel 2008 alla stazione di Tolentino

«In tempi di femminicidi e violenza sulle donne, prendere a picconate un dipinto dedicato al mondo femminile è  un gesto gravissimo soprattutto dal momento che il dipinto è dedicato alle donne che pur nella povertà, nella miseria, nel dolore hanno trasmesso valori di bellezza e di accoglienza alle generazioni future afferma Gentili. Nel murales era rappresentata la squadra della “Saracina“, una statua di epoca romana che potrebbe raffigurare la figlia dell’Imperatore Tito e che fu ritrovata a Tolentino nel 1400.

 

Riferisce Gentili: «Le Ferrovie hanno così comunicato il proprio comportamento: “Nella stazione di Tolentino è in atto un importante intervento di consolidamento sismico dell’intero fabbricato viaggiatori. L’intervento prevede un intonaco armato, per realizzare il quale occorre rimuovere l’intonaco preesistente”. Anche l’ex assessore Marco Seri, che nel 2008 mi aveva commissionato l’opera, era all’oscuro di questa decisione. Nel caso volessero intervenire per migliorare la tenuta sismica, forse c’erano altri modi per farlo preservando l’opera, o almeno, al limite, avvertire autore e committente, fotografarla per renderla duplicabile. Invece nulla». 

 

Un particolare del murales realizzato da Carlo Gentili nel 2008 alla Stazione di Tolentino

«A mio avviso, qualsiasi gesto di distruzione di un’opera artistica risulta essere sinonimo di inciviltà e barbarie. Era quindi indispensabile pre-avvertire l’Ente proprietario e l’artista per individuare una soluzione intelligente, come tipo realizzare una gigantografia serigrafica da ricollocare sopra l’intonaco armato? Oppure chiedere all’artista di “ri-dipingere” l’opera revisionata e ammodernata in rispetto dei tempi. Invece si è preferito distruggere, sfasciare, picconare un lavoro artistico in un modo che appare vandalico. Per ora l’Amministrazione comunale di Tolentino nel dichiararsi parte lesa potrebbe chiedere all’Ente Stazione di rifinanziare l’opera». 

 

E cosa verrà posizionato al posto del murales? Sembra un semplice muro con mattonelle bianche. Qualcuno ci ha perso.


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