di Salvatore Mastropietro
La quinta sconfitta di fila – la settima stagionale su undici partite di campionato – arrivata ieri sul campo del Pineto ha inasprito ulteriormente gli animi in casa Ascoli. La squadra bianconera è ormai in caduta libera e all’orizzonte continuano a mancare segnali di ripresa a cui aggrapparsi.
All’indomani del ko del “Pavone-Mariani”, davanti a 500 tifosi la cui rabbia è esplosa al triplice fischio dopo aver cantato e incitato la squadra durante i 90 minuti, la società ha deciso di usare il pugno duro: «L’Ascoli Calcio comunica che squadra e staff saranno in ritiro da oggi fino a data da destinarsi», si legge nel breve comunicato diffuso in mattinata.
Proprietà e dirigenza pensano che l’attuale organico, nonostante le chiari ed evidenti lacune messe in evidenza dal campo, abbia le potenzialità per tirarsi fuori dalle sabbie mobili della bassa classifica. L’Ascoli è attualmente terz’ultimo con 8 punti raccolti in 11 partite. Soltanto Spal (7 punti, ma con una penalizzazione di -3) e Legnago Salus (6 punti) hanno raccolto meno punti. La zona salvezza diretta è distante attualmente 3 lunghezze, mentre la decima posizione (primo posto utile per i playoff, come da obiettivo societario dichiarato) è a 6 punti.
Mercoledì 30 ottobre alle 20,45 l’Ascoli affronterà il Campobasso dell’ex socio Matt Rizzetta (North Sixth Group), che da compagine neopromossa sta ben figurando. I molisani occupano attualmente la sesta posizione in classifica con 18 punti in classifica: ad aver fatto meglio sono Pescara (26), Ternana, Entella, Torres e Arezzo (22). Sarà l’ennesima sfida da non fallire per la squadra di Di Carlo. Oltre alla squadra, anche lo staff tecnico è chiamato ad un netto cambio di passo: le problematiche restano le stesse da ormai diverso tempo e anche l’ennesimo cambio di modulo (4-4-2 lo schieramento ieri) non ha sortito gli effetti sperati.
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