di Giuseppe Di Marco
Con quali soldi verrà realizzata la palazzina di Via Mameli? A chiederlo, in Consiglio comunale, è stato Giorgio De Vecchis: il consigliere di minoranza è tornato a parlare della casa parcheggio, la cui costruzione è stata al centro di un contenzioso fra il Comune e la ditta che si era aggiudicata i lavori. Contenzioso poi portato a termine con una transazione.
Quei lavori però facevano riferimento al Programma di riqualificazione urbana (Pruacs) per la cui attuazione la Regione aveva previsto un finanziamento complessivo di 1.650.000 euro. Del totale, a quest’opera di edilizia sociale – che includeva il recupero di 19 alloggi – sarebbero andati 700.000 euro.
«In base ai Pruacs noi avremmo dovuto avere una palazzina di quattro piani – ha detto De Vecchis – Ma gli accordi del Programma sono decaduti? In bilancio ci sono i soldi per onorare gli impegni che abbiamo preso per quest’opera del Paese Alto? Su questo l’Amministrazione dovrebbe dare una risposta estremamente chiara e precisa».
Ma la risposta chiara e precisa non arriva. In assise, invece, Domenico Pellei ha invitato De Vecchis a formalizzare specifica interrogazione nel merito della questione. «L’assessore – ha replicato il consigliere – in Consiglio comunale, invece di rispondere ad una domanda precisa alla città, non sa se sul bilancio ci sono i soldi per portare a termine il Pruacs».
Il punto era già stato trattato mesi fa dallo stesso De Vecchis, che allora aveva contestato una delibera risalente a fine dicembre, con cui la giunta comunale aveva approvato un’ipotesi di proposta transattiva da 480.000 euro. Una somma che sarebbe stata incassata dal Comune a titolo di accordo stragiudiziale per chiudere il contenzioso con la ditta che nel 2017 si era aggiudicata i lavori di sopraelevazione e manutenzione straordinaria sull’immobile. L’ente, nel 2020, dopo una serie di contestazioni sui lavori, aveva stracciato il contratto stipulato con il privato. Il civico 124 di Viale De Gasperi, quindi, chiedeva un risarcimento di oltre 1,8 milioni, ma a quel punto la società edile trascinava l’ente in tribunale, chiedendo che fosse condannato a pagare 328.000 euro. Il contenzioso si protraeva per anni senza sbocchi, ma nel 2023 il Comune ha dato mandato ad un proprio consulente tecnico di formulare una proposta transattiva, data l’incertezza sui tempi della causa e, ovviamente, sul suo futuro esito.
Dal canto suo, De Vecchis ha espresso perplessità sulla stima alla base della transazione, sostenendo peraltro che il Comune non abbia fornito adeguate motivazioni per muoversi con una transazione, anziché portare avanti il contenzioso.
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