Il prefetto di Ascoli Piceno, Sante Copponi, ha presieduto la riunione del tavolo tecnico permanente per il controllo della legalità e della sicurezza nei cantieri del cratere. Nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato rappresentanti degli uffici competenti, delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali, sono stati affrontati molti temi.
Il prefetto ha chiesto di conoscere quali sono dinamiche e traiettorie della ricostruzione pubblica e privata per quanto riguarda la presenza dei cantieri attivi nel cratere, l’aumento del fabbisogno di manodopera e la presenza delle imprese foranee nel cratere.
Analoga attenzione è stata rivolta nei confronti delle esigenze formative, con particolare riguardo ai lavoratori stranieri, delle irregolarità in materia di violazione del rispetto delle normative in materia di sicurezza e applicazione del CCNL del settore edile.
Un dato rilevante emerso dall’incontro è che i lavoratori stranieri rappresentano il 50% (di cui il 90% extracomunitari) di quelli presenti nei cantieri del cratere e si pone il problema della conoscenza della lingua italiana e della loro formazione. In tal senso è necessario supportare il lavoro delle scuole edili.
Altro problema di rilievo è la dinamica in crescita delle imprese foranee impegnate nella ricostruzione e la esigenza di trovare in futuro sistemazioni alloggiative per le maestranze provenienti da fuori regione.
Le organizzazioni sindacali hanno rappresentato il tema della mancata applicazione del contratto collettivo nazionale del settore edile, con inevitabili ricadute in termini di tutele dei lavoratori. Gli organi preposti ai controlli nei cantieri edili hanno segnalato le violazioni più ricorrenti che riguardano soprattutto l’inosservanza delle cautele per prevenire le cadute dall’alto.
Il prefetto ha richiamato l’attenzione sulla necessità di attuare tutti i controlli necessari per prevenire il delitto di intermediazione illecita e sfruttamento di manodopera (603 bis c.p) da parte delle organizzazioni criminali.
Una forte attività di prevenzione del delitto è indispensabile anche per evitare insediamenti nel territorio provinciale di soggetti appartenenti e/o collegati con organizzazioni criminali che, come accaduto altrove, possono procurare un peggioramento della situazione dell’ordine e sicurezza pubblica in questa provincia, per la consumazione di delitti e la commissione di attività criminali di carattere estorsivo nei confronti di un tessuto economico ancora sano.
E’ emerso che è di estrema importanza rafforzare tutti i presidi per l’attività investigativa e di controllo del territorio, sulla base delle risultanze scaturite dal monitoraggio dei flussi di manodopera; dati questi ultimi che dovranno essere messi a disposizione, secondo le previsioni normative, dal Commissario Straordinario della Ricostruzione post-sisma 2016 con l’attivazione di strutture informatiche (Piattaforma per il settimanale e badge di cantiere).
Il prefetto ha espresso l’avviso che occorre focalizzare l’attenzione sugli indicatori di anomalie rilevanti dai quali desumere la presenza di situazioni di irregolarità nei flussi di manodopera, elaborati sulla base di elementi critici venuti in rilievo nel controllo dei cantieri e delle imprese ivi presenti riguardanti, tra gli altri, le assunzioni, gli infortuni, il rilascio del Durc di congruità, l’attuazione dei corsi di formazione.
Al termine della riunione il prefetto ha ringraziato tutti gli intervenuti per la grande collaborazione fornita, preannunciando nuovi incontri a breve, per l’esame della problematica della formazione dei lavoratori stranieri.
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