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Samb-Ancona, trasferta vietata ai dorici: uno schiaffo allo sport e alla città di San Benedetto

SERIE D - Riesce difficile capire quali siano le motivazioni a fronte di uno stadio come il "Riviera delle Palme" che si è dimostrato negli anni a prova di qualsiasi intemperante. Decisioni punitive per chi si comporta bene e spende centinaia di migliaia di euro per garantire la sicurezza.
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Samb-Ancona 11 dicembre 2016, i tifosi dorici in curva sud

 

di Pier Paolo Flammini

 

Ognuno fa le sue valutazioni nel rispetto nei propri ruoli, come giusto, e dobbiamo valutare come, negli ultimi vent’anni e anche più, non ci siano stati, allo stadio “Riviera delle Palme”,  incidenti tra le opposte tifoserie. Bisogna tornare al 23 aprile 2006, Samb-Genoa 2-1, e al 2 febbraio 2003, Samb-Teramo, per trovare nella cronaca notizie di tafferugli che, si badi bene, non avvennero all’epoca tra le opposte tifoseria ma tra i tifosi di casa e le forze dell’ordine.

 

Da allora, e anche in precedenza, non si è registrato alcun contatto anche perché di fatto impossibile anche al peggio intenzionato: settori separati, arrivo degli ospiti dalla rampa della sopraelevata, parcheggi riservati, strada interdetta al passaggio delle vetture locali, separazione anche delle strade con inferriate stile G8.

 

Nel frattempo il “Riviera” ha avuto modo di ospitare migliaia di tifosi napoletani, cosentini, pescaresi, perugini, ternani, e via dicendo. Anche i vicentini, dopo i fatti di Vicenza 2017 con gli scontri che avvennero nella città veneta, poterono assistere alla partita a San Benedetto. E gli anconetani sono venuti in Curva Sud a più riprese, senza che nulla di malaugurato fosse accaduto.

 

Ci si chiede allora come mai vietare ai tifosi dorici la trasferta a San Benedetto di domenica 3 novembre. L’ultima volta, l’11 dicembre 2016, in Serie C, allo stadio c’erano oltre 5.500 spettatori con 537 tifosi dorici.

 

Nella scorsa stagione in Samb-Campobasso arrivarono quasi 1.500 tifosi molisani, il cui numero venne limitato dalla presunta mancanza di parcheggi per la tifoseria ospite, caso quasi unico a nostra memoria sui campi di calcio italiani.

 

La limitazione alla trasferta dei dorici in mancanza di precedenti tali da giustificarla, rappresenta uno schiaffo allo sport e alla partecipazione popolare ma anche una errata valutazione della città di San Benedetto, della sua tifoseria e dello stadio “Riviera delle Palme”, trasformato in una specie di gabbia a pochi metri dalla zona turistica di San Benedetto. Tutto però sembra scorrere senza che nessuno possa cambiare nulla.

 

Intanto da alcuni tifosi emerge la richiesta di aprire la Curva Sud, in segno di risposta, e concedere ai bambini delle scuole e delle società di calcio locali di accedervi, per fare in modo che quel settore non resti desolatamente vuoto e dare una immagine di un diverso modo di gestire la partecipazione popolare per questo sport.

 

Post Scriptum. Giustamente si fa rilevare che la Curva Sud è interdetta ai residenti della Provincia di Ancona ma non è un settore chiuso. Quindi eventuali sostenitori dell’Ancona, ad esempio, residenti nelle province di Macerata, Fermo e Ascoli possono assistere all’incontro in quel settore. Anzi: l’accesso è possibile a chiunque, indipendentemente dalla fede calcistica, quindi anche ai tifosi della Samb di San Benedetto.


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