di Giuseppe Di Marco
La procedura di assegnazione della Bambinopoli si trasforma in un legal thriller dei più intricati. Dopo il ricorso intentato da Papillon ora anche la seconda ditta che ha partecipato al bando, Alexandra, ha impugnato al Tar Marche l’esito dell’avviso, pubblicato a metà febbraio e terminato, sette mesi dopo, con gara deserta.
Le richieste di Alexandra, rappresentata dall’avvocato Sabrina Zappasodi, sono molteplici. In primis la ditta, come riporta la determina di costituzione emanata dal Comune, chiede l’annullamento della determinazione dirigenziale (1100/2024) con cui sono state approvate le ammissioni definitive operate dalla commissione giudicatrice, nonché gli atti della procedura e dei verbali della stessa commissione, e degli esiti delle operazioni di gara con particolare riferimento alla graduatoria provvisoria, di esito negativo delle procedure di verifica sull’assenza di cause di esclusione e possesso dei requisiti previsti dall’avviso, e dell’esito negativo della procedura “per assenza di offerte ammissibili (gara deserta)”.
In secondo luogo si chiede l’annullamento della determina con cui Alexandra è stata definitivamente esclusa dalla procedura di gara. Ma non finisce qui. C’è anche la richiesta di annullamento di tutti i verbali di gara (dall’1 al 7) «con particolare riferimento a quello di ammissione dell’altro partecipante alla procedura di gara».
La domanda di annullamento coinvolge anche altri atti connessi alla procedura di gara. E poi, la ciliegina sulla torta. Come riporta la stessa determina comunale, la ditta «chiede che, previo accertamento della sua effettiva possibilità di conseguire l’ammissione e l’aggiudicazione nonché eventualmente conferma dell’esclusione dell’altro concorrente, il Comune di San Benedetto del Tronto venga condannato a stipulare l’atto per l’affidamento della concessione secondo l’offerta presentata dalla ricorrente».
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