di Nunzia Eleuteri
La “Sala degli Specchi” della sede di Confindustria Ascoli Piceno ospita, questo pomeriggio, l’atteso appuntamento annuale con la prestigiosa Fondazione Aristide Merloni che, sulla sua piattaforma online, ha reso noti i risultati delle principali imprese marchigiane.
I report della Fondazione Merloni riguardano tutti i settori di attività tranne gli istituti di credito e le società finanziarie. Le classifiche sono basate sui bilanci chiusi al 31/12/2023 (per le società quotate, invece, sui rendiconti semestrali chiusi al 30/06/2024).
Nessun cambiamento, rispetto allo scorso anno per le prime tre più grandi aziende: sul podio si confermano nell’ordine, Ariston Group, Conad Adriatico e Tod’s, uniche società della regione, insieme a Magazzini Gabrielli, che superano il miliardo di euro di vendite. Conquista il 4° posto (salendo di un gradino rispetto allo scorso anno) proprio Magazzini Gabrielli che si posiziona in seconda posizione per crescita delle vendite in termini assoluti, pari a 207 milioni di Euro (una variazione percentuale del +23,3%).
La TOD’S, con la sua terza posizione in classifica, registra la crescita di vendite più elevata dopo quella della Ariston Group e Magazzini Gabrielli, crescita che corrisponde a 120 milioni in valore assoluto e a +11,9% in termini relativi. Dati confortanti vista la crisi del settore della calzatura.
«Il 2023 è stato caratterizzato da un progressivo rallentamento del quadro congiunturale che ha interessato in misura maggiore la produzione manifatturiera – si legge nel report della Fondazione Merloni – La crescita del PIL italiano in termini reali si è fermata a +0,9%, quella regionale a +0,6%.
Sulla base delle stime di Confindustria Marche, l’industria regionale ha chiuso il 2023 con un calo della produzione industriale pari al -3,3%. Anche in questo caso la performance regionale è stata inferiore a quella media nazionale per la quale si è registrata una contrazione di -2,2%. Anche l’indagine di Banca d’Italia condotta su un campione di imprese industriali con almeno 20 addetti segnala una contrazione delle vendite, a prezzi costanti, di oltre il -5%. I bilanci somma relativi alle principali imprese manifatturiere regionali evidenziano una contrazione del valore delle vendite parti a -2,6%. Se consideriamo che nel periodo vi è stato una dinamica positiva dei prezzi, ne
consegue una contrazione più elevata in termini reali. Malgrado la dinamica negativa dell’attività produttiva e delle vendite le principali imprese manifatturiere hanno mantenuto nel 2023 gli ottimi livelli di redditività raggiunti nel 2022».
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