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«Rientro della salma di Galletti dall’Ucraina, stiamo lavorando per farcela entro sabato»

SAN BENEDETTO - Parla Gheri Merlonghi, titolare della più importante ditta di pompe funebri di Milano e specializzato nei rapporti con l'estero: «Mercoledì saremo più precisi, c'è incertezza perché ci si muove in uno Stato in guerra»
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Massimiliano Galletti (foto Facebook)

 

di Pier Paolo Flammini

 

Tempi accelerati per il ritorno della salma di Massimiliano Galletti, il dipendente comunale sambenedettese morto in Ucraina dove si era recato come volontario e colpito, purtroppo, da una granata risultata fatale. Della vicenda si sta interessando Gheri Merlonghi, titolare della più importante azienda di pompe funebri di Milano e specializzata anche nel rientro delle salme dall’estero. Merlonghi, oltretutto, è nato a San Benedetto e originario di Montedinove, per cui vive questo incarico con particolare vicinanza.

 

«La giornata di domani sarà importante – spiega Merlonghi – Al momento non possiamo sbilanciarci sulla data del rientro, perché potremmo dire sabato ma ci si sta muovendo su uno scenario di guerra che rende qualsiasi previsione incerta. Sicuramente, all’inizio, mi avevano detto 15 giorni per le pratiche e 20 giorni per il rientro: ci siamo impegnati e stiamo accelerando i tempi, ma non voglio sbilanciarmi».

 

Il punto è che il rientro della salma dall’Ucraina consta di diversi passaggi burocratici: essendo lo spazio aereo chiuso occorrerà passare dalla Polonia per cui è necessario anche il nulla osta dell’Ambasciata Polacca a Leopoli, a circa 600 chilometri da Kiev. E per farlo occorre che il documento di accompagnamento della salma, nella quale sono elencate il nome e cognome del defunto e la causa di morte siano tradotti dal cirillico all’alfabeto romano, magari in inglese, da un traduttore giurato nominato dal tribunale.

 

«L’ambasciata italiana una volta ottenuta la traduzione dà il suo accordo per il rimpatrio, e poi il tutto sarà comunicato all’Ambasciata Polacca di Leopoli. Tutto sta andando al meglio, nel caso riusciamo ad avere la salma entro venerdì notte a Milano, sabato sarà a San Benedetto, ma se i tempi si allungano si andrà alla prossima settimana. Ad esempio, stiamo verificando se sia sufficiente inviare all’Ambasciata Polacca una Pec oppure occorre che il documento sia portato a mano da Kiev, si tratta di percorrere 1200 chilometri in una strada di un paese in guerra con tutti i rischi del caso. Domani saremo più precisi» aggiunge Merlonghi.


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