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Curti risponde a Castelli sul Superbonus: «Altro che ultimo treno, senza proroga ricostruzione al capolinea»

SISMA - Il deputato del Pd precisa alcuni aspetti dopo il punto tracciato dal commissario alla ricostruzione: «Paventando un blocco al 31 dicembre 2025 ha gettato nello sconforto moltissimi cittadini con una dichiarazione inappropriata e del tutto irrealistica»
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«Il commissario Castelli, paventando un blocco dello strumento del Superbonus “sisma” al 31 dicembre 2025, ha gettato nello sconforto moltissimi cittadini impegnati nel complesso processo di ricostruzione. Il commissario conosce compiutamente dati e proiezioni di questo che, nei fatti, è il più grande e articolato cantiere d’Europa. Invitare dunque i cittadini a salire “sull’ultimo treno”, con una prospettiva di percorrenza limitata ad appena 12 mesi, oltre che inappropriato appare del tutto irrealistico».

Il commissario Guido Castelli e l’onorevole Augusto Curti

 

A parlare è il deputato piceno Augusto Curti (Partito Democratico), dopo il punto tracciato proprio da Castelli proprio in merito a ricostruzione e superbonus (leggi qui).

 

«Ciò soprattutto in relazione ai progetti dei centri maggiormente colpiti, di quelli di periferici e di minore dimensione – continua Curti -. La verità è che subire passivamente questo ennesimo colpo di scure, significherebbe condurre al capolinea l’intera opera di ricostruzione, banalizzando ogni affermazione di principio sul tema della rigenerazione. Spiace dover ricordare che il commissario esercita, ancora oggi, il ruolo di senatore della maggioranza al Governo. Dunque, più che incedere su metafore ferroviarie, peraltro non particolarmente felici visti i sanguinosi tagli ai fondi per l’alta velocità che si prefigurano a danno delle Marche, sarebbe opportuno costituire un argine contro questo ennesimo atto di sabotaggio perpetrato nei confronti delle comunità del sisma».

 

«Inviterei dunque il commissario a intervenire nei confronti dell’esecutivo di cui è parte, per garantire proroga e piena operatività di uno strumento efficace, introdotto ben prima dell’avvio del suo mandato – conclude Curti -. Una misura che si è dimostrata essenziale per arginare l’aumento dei costi dei materiali e sostenere le spese di ricostruzione, normalizzando il problema dell’accollo. Chi riveste ruoli di primo piano non dovrebbe dare lettura della Legge di Bilancio, invitando chi può a prendere “ultimi treni”, al contrario dovrebbe contribuire come sempre accaduto a scriverla: da parte mia, proprio con questo spirito, un emendamento alla finanziaria per prorogare il 110 nei cantieri del cratere».

 

«Sisma bonus, chi può prenda l’ultimo treno: difficile sia prorogato oltre il 2025»


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