Stalking, danneggiamento, minaccia e violenza privata: queste le pesanti accuse che hanno portato al rinvio a giudizio di un 53enne originario del Belgio e residente ad Ascoli. La decisione è stata presa dal giudice delle udienze preliminari del tribunale di Ascoli, Barbara Caponetti, che ha disposto il processo per l’imputato.
La vittima di questa vicenda è un noto ristoratore ascolano, che, esasperato da una serie di insulti e intimidazioni, ha sporto denuncia all’inizio di agosto, assistito dall’avvocato Alessandro Angelozzi.
Gli eventi risalgono al 7 gennaio e si sono protratti fino a tempi recenti, culminando nell’arresto dell’uomo, disposto dall’autorità giudiziaria per tutelare il ristoratore. La difesa dell’imputato è affidata all’avvocato Angela Cesarini.
La prima denuncia risale all’8 gennaio, quando il ristoratore ricevette una chiamata da un dipendente, informandolo di danneggiamenti avvenuti nel suo locale: una stufa a legna all’esterno era stata rotta, la porta d’ingresso forzata e diversi oggetti all’interno, tra cui sedie, bicchieri e una stufa, danneggiati. Mentre si recava al ristorante, il ristoratore evitò di poco una collisione con un’autovettura che sembrava averlo mirato intenzionalmente. Inseguendo il veicolo, scoprì che all’interno c’era proprio il belga, il quale lo minacciò urlando insulti e affermando: «Infame, ti ammazzo, quelli come te devono morire».
Le telecamere di sicurezza del ristorante hanno documentato il comportamento vandalico dell’imputato. Nel mese di febbraio, l’individuo ha continuato a inviare messaggi tramite messaggi sul profilo Facebook del ristoratore, proponendo anche intimidazioni verbali di persona, con frasi minacciose come: «Infame, se mi denunci ammazzo te e la tua famiglia».
Altri episodi inquietanti si sono susseguiti a giugno, come riportati nella denuncia presentata il 18 agosto, con minacce che, sebbene non specifiche, erano percepite come dirette al ristoratore. Tra queste, l’imputato avrebbe minacciato di dare fuoco a un’abitazione ea un’autovettura, rivolgendosi alla vittima con insulti, definendola «immondizia».
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