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«Commissione di inchiesta sull’Atim:
controllore e controllato coincidono,
cosa potrà venir fuori?»

REGIONE - Stefania Bussoletti, ex direttore ad interim dell'Agenzia per il turismo e l'internazionalizzazione, è stata chiamata a verificare l'operato amministrativo durante il "regno" Bruschini. Scelta bocciata da parte della capogruppo del Pd Anna Casini che annuncia l'avvio dell'iter per una seconda commissione in seno al Consiglio
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Anna Casini

«Sulla trasparenza della gestione dell’Atim, Acquaroli vuole che il controllore sia anche il controllato, e per noi è inaccettabile. Con l’istituzione di un vacuo e burocratico “Gruppo di lavoro” la Giunta, anziché fare luce sulla gestione dell’agenzia come chiedono i marchigiani, ha voluto mettere la polvere sotto al tappeto. La dimostrazione lampante è che come coordinatore del gruppo è stato scelto il direttore pro tempore dell’Atim. Cosa potrà venir fuori da una commissione nella quale il controllore è anche il controllato?», Anna Casini, capogruppo del Pd in Regione affonda il colpo dopo le ultime mosse della Regione riguardo l’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione.

 

A far levare gli scudi dem è in particolare la scelta della Regione di far guidare la commissione a Stefania Bussoletti, direttrice del dipartimento Sviluppo Economico, nonché dg ad interim dell’Atim. La Commissione sarà chiamata, come voluto dal presidente Francesco Acquaroli che ha incaricato il segretario Mario Becchetti di formarla, di verificare l’attività amministrativa dell’Atim nel “regno” dell’ex direttore Marco Bruschini. In particolare nel mirino ci sono affidi diretti, flussi di denaro verso Roma e Milano e naturalmente anche la questione della sede in affitto, rimasta vuota per mesi e costata 28mila euro.

La dem Casini propone una ulteriore commissione di inchiesta ma in seno al Consiglio regionale: «Ci siamo attivati con l’avvio dell’iter. Purtroppo la giunta Acquaroli – continua Casini  – ha perso un’occasione di trasparenza: non tanto nei confronti di noi consiglieri, quanto verso i marchigiani, visto che i fondi e il personale dell’agenzia, così come i lauti compensi dell’ex direttore, sono pagati dai cittadini. “Auspico che l’istituzione di una commissione di inchiesta possa essere sostenuta non solo dai componenti delle opposizioni, ma soprattutto dalla maggioranza, perché se non c’è nulla da nascondere o di cui preoccuparsi, le risultanze delle verifiche potrebbero anche non indebolire ulteriormente il traballante esecutivo regionale. Ora, con l’iniziativa messa in campo dal Partito Democratico e grazie alle adesioni che perverranno, vedremo chiaramente chi sceglierà un percorso di trasparenza e partecipazione e chi ritiene meglio insabbiare».

 


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