di Pier Paolo Flammini
L’ultimo saluto a Massimiliano Galletti, il 59enne sambenedettese morto in Ucraina a causa dello scoppio di una granata: sabato alle ore 15, nella Cattedrale della Madonna della Marina, a San Benedetto, in tanti hanno partecipato ai funerali per ricordare l’ex dipendente comunale.
Momenti di commozione per la famiglia: la mamma Vittoria, la sorella Alessandra, la figlia Aurora, la moglie Donatella. Presente in rappresentanza del Comune di San Benedetto il vicesindaco Tonino Capriotti. Sulla bara, tra i fiori, anche un elmetto utilizzato nelle operazioni civili di soccorso. Presenti anche numerosi cittadini ucraini, molti dei quali si notavano per avere in mano la bandiera nazionale gialloblù.
Don Romualdo Scarponi ha officiato la Santa Messa alla Cattedrale Madonna della Marina, visibilmente emozionato durante l’omelia: «La morte quando arriva è come un ladro e lascia dentro di noi un grande dolore. Soltanto la fede in Cristo conforta il nostro cammino e soltanto lui può guardare nel cuore di Massimiliano perché la ragione, sa sola, non è capace di far luce nel nostro animo. Massimiliano ha deciso di partire in un paese in guerra per aiutare chi aveva bisogno. Carissima Aurora, grazie di quello che mi hai detto, hai descritto molto bene tuo padre dicendo che ti ha insegnato che chi ama è un eroe e lo ha dimostrato partendo per aiutare le persone. Tuo papà ha incontrato Gesù nei fratelli colpiti dalla guerra ai quali ha donato il suo cuore».
Al termine della celebrazione religiosa un’amica di famiglia ha preso la parola per ricordare il defunto: «Massimiliano era un uomo buono e un amico insostituibile, sempre pronto ad aiutare il prossimo per rendere il mondo un posto migliore. Il suo punto fermo era l’adorata figlia Aurora. Era un padre che sapeva amare e anche insegnare i valori della vita e il rispetto della natura, dedicava il suo tempo a chi aveva bisogno e in ogni ricerca di persone scomparse non faceva mancare il suo aiuto. Tra tutti i compagni il suo cane Byron, col quale effettuava queste ricerche, ha avuto un posto speciale nella sua vita. In noi resterà sempre il tuo sorriso e le tue battute simpatiche».
Presente ai funerali anche l’avvocato della famiglia Galletti, Carla Tiboni, la quale ha risposto alle domande dei giornalisti: «Tutte le persone qui presenti confermano quanto Galletti fosse ben voluto anche per le sue attività. Sono circolati dei video e qualcuno mi ha chiesto se riconoscessi in essi Galletti – dice l’avvocato, in riferimento a un video della Legione Caucasica in difesa dell’Ucraina – ma io non ho mai visto Galletti in vita mia. Da parte nostra stiamo all’ufficialità, ovvero che Massimiliano era in Ucraina come volontario per operazioni di soccorso. Al momento non sappiamo in che modo è avvenuto l’incidente che ha causato poi la morte di Galletti dopo un mese, siamo grati all’Ambasciata Ucraina per aver consentito il rientro celere della salma. Non sappiamo se la Procura di Ascoli si sta interessando alla vicenda, sicuramente bisognerà collaborare con le autorità ucraine per capire cosa è accaduto. L’incidente è avvenuto, così sembra, nella regione di Kharkiv, dove ancora ci sono combattimenti, anche se non ne abbiamo la certezza».
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