ORSINI 7,5 “Don’t touch Orsini” scrivemmo qualche settimana fa in merito al portierino rossoblù che sta crescendo di partita in partita e oggi, a Chieti, ha compiuto un passo importante verso la definitiva maturazione (ha solo 18 anni). Prodezza di istinto su Forgione, tuffo plastico nella ripresa, perfetto su un’uscita difficile sui piedi di Fall, sicuro nelle uscite anche nelle mischie. Bravo.
ZINI 6,5 Le sue progressioni fanno male al Chieti e specie nel primo tempo mostra una intesa con Kerjota ammirevole. Nella ripresa forse accusa un po’ di stanchezza e resta più sulla linea difensiva, una sua grave distrazione poteva costare tantissimo.
ORFANO 6,5 Ammonito quasi in avvio è attento per tutto il resto dell’incontro anche se rischia a metà ripresa. Dalle sue parti si soffre pochissimo e le sue doti da contropiedista sono notevoli, qualche volta dovrebbe giocare più sull’uno-due perché ne beneficierebbe.
PEZZOLA 6,5 Il duello con Fall è spettacolare per fisicità di entrambi, chiude ogni spazio, commette solo un piccolo errore nella frazione iniziale, è il primo che segnaliamo dall’inizio del campionato.
GENNARI 6,5 Come il “gemello” Pezzola getta le fondamenta per l’intera squadra, garantendo, come ricorda Palladini, la presenza contemporanea di quattro attaccanti e un centrocampista offensivo come Guadalupi.
CANDELLORI 7 Elemento fondamentale degli equilibri della squadra, protegge la fase difensiva e in appoggio dà qualità e corsa. Questo lo porta a stare un po’ lontano dalla porta avversaria come pure sarebbe nelle sue corde. Impressionante.
GUADALUPI 7 Il suo primo tempo è perfetto, si fa trovare per dettare il passaggio, effettua sempre la giocata giusta, apre il gioco, serve in profondità e si propone sempre per gli scambi fra le linee. Un po’ più in ombra nella ripresa ma il livello della prima frazione era di livello assoluto.
KERJOTA 7,5 E’ mancato solo il gol per il numero 7 nonostante lo abbia cercato più volte e solo per una questione di centimetri o di frazioni di secondo non gli è stato possibile. Instancabile fino ai minuti finali quando deposita due volte la palla sulla testa di Eusepi per i due contestatisssimi episodi da “Var”.
LONARDO 6 Bravo nello sgusciare palla al piede, intelligente nell’aprire il gioco, sfortunato stavolta nelle conclusioni, soprattutto nel primo tempo. Giornata in cui è parso un po’ meno brillante sotto porta rispetto ad altre occasioni, ma ci può stare, gara comunque discreta.
BATTISTA 6,5 Gioco molto produttivo con il suo rientro e cross che manda in tilt le difese avversarie, prova anche a calciare dalla distanza e fa bene. Nella ripresa non riesce a riproporre quanto mostrato nel primo tempo, gioca più la fase difensiva.
EUSEPI 6,5 Una gara gagliarda nella quale, specie nel primo tempo, si propone bene forse come non mai in questo campionato. Apre il gioco ed è ideale per il 4-2-3-1. Va vicino al gol in alcune occasioni, non riesce però a deviare sotto porta un retropassaggio invitante di Kerjota e su spunti dell’esterno albanese cade a terra per due volte nei minuti finali da posizione felicissima, anche razionalmente sarebbe strano si buttasse con la porta spalancata.
TOURE’ 6 Tanto bravo a riconquistare palloni impossibili con le lunghe leve tanto pericoloso, a volte, quando perde palla sulla trequarti rossoblù. Resta comunque un rincalzo affidabile.
FABBRINI 6 Perde un paio di palloni nel tentativo di dribbling ma in altre occasioni riesce a liberarsi degli avversari e infatti nel finale gli spunti pericolosi di Kerjota arrivano quasi sempre dal gioco avviato da Fabbrini a partire dalla fascia opposta.
PALLADINI 7 Ha ragione l’allenatore rossoblù a essere orgoglioso di quanto fatto vedere dalla Samb che sul piano dell’organizzazione e delle qualità individuali ha mostrato una notevole differenza rispetto a un Chieti che si è basato molto su un gioco aereo verso Fall. Nel calcio però vince chi segna e non chi gioca bene, per questo occorre pensare a organizzare i rincalzi a partita in corso in modo da non dover per forza stravolgere l’assetto di gioco. L’ingresso di Touré per Lonardo e poi di Fabbrini per Battista sono cambi azzeccati, ma l’assenza di un’alternativa per il giovane attaccante non ha consentito neanche stavolta di immettere forze fresche al centro dell’attacco.
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