di Marco Braccetti
Sicurezza stradale: Monteprandone sospende i suoi sistematici controlli con autovelox, San Benedetto mette in rampa di lancio nuovi screening con l’etilometro; mentre da Porto d’Ascoli Centro, il comitato di quartiere chiede un maggior impegno per frenare gli eccessi di velocità. Ma andiamo con ordine, partendo proprio da Monteprandone.
Iniziamo dalla situazione nel territorio monteprandonese. Un territorio dove, fino ad ottobre scorso, in genere venivano organizzati almeno quattro controlli autovelox ogni mese, con gli agenti muniti di tale apparecchiatura piazzati sulle principali arterie (come la Salaria) come disincentivo a premere troppo sull’acceleratore. Come previsto dalla legge, il calendario degli “appostamenti” veniva comunicato in largo anticipo, anche tramite gli organi di stampa.
Con l’arrivo di novembre, le comunicazioni si sono interrotte ed il motivo è presto detto. Il Comando della polizia municipale ha messo in pausa la campagna di controlli con autovelox. Si tratta di un’iniziativa che il nucleo attualmente guidato dal comandante Eugenio Vendrame portava avanti da anni, con riscontri importanti. Proprio Vendrame fa sapere che l’interruzione temporanea si è resa necessaria sia per una carenza di organico che sta caratterizzando il Corpo dei vigili monteprandonesi, ed anche per attendere dei chiarimenti definitivi sulla nuova normativa nazionale relativa proprio agli autovelox. Su questo fronte, si attende un tavolo presso la Prefettura di Ascoli. Proprio l’organo periferico del Governo ha il compito di coordinare le attività di monitoraggio con autovelox.
Passando a San Benedetto: il Comune ha investito 720 euro per la revisione dell’etilometro in dotazione alla polizia locale, preludio di nuovi controlli anti-alcol. Un recente atto dei vigili urbani, firmato dal comandante Pietro D’Angeli, chiarisce la volontà di continuare a garantire un attento «servizio di controllo e di prevenzione dei comportamenti non idonei alla guida». Ma, per farlo, occorre che tutta la strumentazione necessaria sia efficiente, pena possibili ricorsi. Ultimamente, anche nel Piceno alcune sanzioni comminate tramite autovelox non omologato sono state annullate dalle autorità competenti. Stessa cosa potrebbe verificarsi per l’etilometro che, ovviamente, invece dell’eccessiva velocità, individua chi si mette alla guida con troppo alcol in corpo.
Così, come accennato sopra, l’amministrazione comunale ha affidato ad una ditta specializzata lombarda (la “Eltraff Srl”) il servizio di revisione completa dell’etilometro, con verifica generale e prove finali, per preparazione a «visita periodica» presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tutto per una spesa di 719,80 euro. Terminato questo iter, lo strumento sarà a prova di ricorsi e gli agenti potranno utilizzarlo sulle strade della Riviera, per sanzionare chi si mette alla guida ubriaco, compromettendo la sicurezza propria ed altri. Sul fronte della sicurezza stradale, come detto in precedenza, molte persone premono troppo il piede sull’acceleratore, anche in strade pienamente urbane. Una situazione che mette in pericolo non solo chi è nel mezzo in questione, ma anche gli altri utenti della strada, che siano pedoni, ciclisti o altri.
Questa criticità è emersa durante l’ultima assemblea pubblica del Comitato di quartiere Porto d’Ascoli Centro. «I cittadini – sostiene il presidente dell’associazione zonale Elio Core – hanno espresso la necessità di limitare la velocità nelle vie Esino, Musone, Mare, Velino, Toti, e Damiano Chiesa. Dunque chiediamo agli organi competenti di installare dei limitatori di velocità, in considerazione che in quei tratti viari, auto e moto transitano a velocità sostenuta, costituendo, di fatto, un serio pericolo».
Il comitato di Porto d’Ascoli Centro ha così chiesto ai tecnici della Municipale di valutare l’introduzione di dossi o di camminamenti pedonali rialzati. Forse con l’eccezione di via Mare, le strade dove vengono segnalati problemi di eccessi di velocità dovrebbero essere conformi per i dossi: strumenti sui quali, negli ultimi anni, c’è stata una stretta normativa. Infatti, l’uso di dossi artificiali è stato vietato sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento.
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