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Imbrattamenti, auto in sosta selvaggia, tendoni e cantieri: niente foto ricordo per i turisti

ASCOLI - Monumenti e scorci più iconici del centro storico sviliti o addirittura impossibili da raggiungere. Turisti delusi per non poter immortalare le bellezze delle cento torri 
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di Filippo Ferretti

 

I turisti non ci stanno. Parliamo dei visitatori di Ascoli, che approdano nel centro storico della città non spinti dalla movida o dallo shopping, prerogative da sempre messe in ombra dalla sua matrice storica e culturale. Coloro che arrivano per conoscere il capoluogo piceno, nell’era dell’immagine e delle gite veicolate sempre più spesso dai social, si ritrovano ad ammettere la loro grande delusione perché spesso si ritrovano impossibilitati a poter immortalare il patrimonio architettonico nella loro interezza, in quanto disturbato dalla presenza di tendoni di bar e di mercatini, quando non da mezzi in sosta selvaggia o da imbrattamenti.

 

L’ingresso del Polo Sant’Agostino

Le guide turistiche della città, le figure professioniste di “Marche IV Regio” sono state le prime a riportare l’amarezza di chi, dalla trasferta ascolana, non riesce a portare a casa con gli smart phone l’immagine dei luoghi più belli e rappresentativi della città, come Piazza del Popolo, quando è invasa da gazebo, o come le chiese più antiche, la cui facciata è svilita da elementi dissonanti e disturbanti.

 

D’altronde le immagini scattate nelle ultime ore parlano chiaro: i turisti hanno raccontato di trovarsi davanti un Battistero invalidato da tavoli e scooter; la facciata di Santa Maria Intervineas inficiata da materiale in ferro buttato per terra; l’edificio dei Santi Vincenzo e Anastasio screditato dai writers; la chiesa del Santissimo Crocifisso dell’Icona circondata da decine di auto lasciate dove non si dovrebbe; l’immagine della chiesa di Sant’Agostino disturbata dai cantieri circostanti.

 

La chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio

Insomma, altro che ricordi indimenticabili della vacanza trascorsa nella bellezza e nella storia.

«Il problema è che coloro che vengono in città si aspettano di ritrovarla così come l’hanno vista nelle immagini offerte da cataloghi, libri, film» spiega la guida turistica Sara Giorgi, raccontando il dispiacere di taluni di dover conservare foto che non rendono giustizia a quanto visto.

 

«Purtroppo siamo qui per poco tempo e non possiamo aspettare che le auto vengano spostate o che terminino i lavori in corso» spiegano con un idioma italiano perfetto due amici provenienti dalla periferia di Londra, Davide White e Bobby Jones, certi che se da una parte la ricostruzione sia doverosa, il degrado arrecato ai monumenti dovrebbe essere impedito.

 

Santa Maria Intervnineas

«Accompagnavo un nostro amico disabile in carrozzina ed eravamo pronti ad accedere al Polo di Sant’Agostino ma, incredibile, le macchine parcheggiate davanti all’ingresso ci hanno quasi impedito di entrare per quanto ostruissero l’ingresso» ha aggiunto il turista laziale Marco Mancini, rammaricato di aver trovato simili inciviltà nelle Cento Torri.


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