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«Restringiamo le concessioni balneari per ampliare le spiagge libere»

SAN BENEDETTO - Ora che la riforma del demanio marittimo è stata approvata in Senato, Paolo Canducci propone di rimodulare la suddivisione dell'arenile per migliorare gli spazi a nord del lungomare
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Paolo Canducci

 

di Giuseppe Di Marco

 

La riforma del demanio marittimo è realtà. Con l’approvazione da parte del Senato del dl Infrazioni, avvenuta venerdì 7 novembre, gli enti locali dovranno indire le gare per la nuova assegnazione del demanio marittimo entro giugno 2027. Le validità delle attuali concessioni scadrà nel settembre di quello stesso anno.

 

E’ in questa cornice che si inserisce la proposta di Paolo Canducci. Per il leader di Europa Verde, in fase di gara si potrebbe rimodulare la suddivisione del litorale posto sotto concessione, per migliorare alcuni spazi esistenti.

 

«L’indizione delle gare, che possono essere indette prima del 2027, rappresenta una grande occasione per il nostro Comune – afferma Canducci – L’Amministrazione sambenedettese infatti ha l’opportunità di riorganizzare il proprio litorale, in particolare la parte nord, per prevedere spazi più ampi per le spiagge libere. Nella nostra parte di costa, specialmente nella porzione nord, sono rimasti dei budelli che potrebbero essere ampliati per restituire a cittadini e visitatori la vista mare che si meritano. Come fare? Propongo di togliere una piccola parte a ciascuna delle 114 concessioni che abbiamo, magari il 10%, per rendere le spiagge libere veramente fruibili. Superfici che quindi verrebbero utilizzate per gli scopi più disparati: potrebbero diventare aree per l’attività sportiva, dotate di attrezzature, oppure spiagge per cani. Non dico che quella attuale non vada bene, ma non si trova nel punto di maggiore frequentazione turistica. La prima scelta deve essere quella nelle vicinanze del pennello».

 

Per il consigliere di centrosinistra, sulla questione della direttiva Bolkestein i nodi sono venuti al pettine. «E ora cosa ha da dire la destra? – prosegue Canducci – Dopo tante promesse i concessionari sono rimasti con un pugno di mosche in mano: oggi il governo ha fatto l’unica cosa che poteva fare veramente, ovvero accettare le gare. È stato un atteggiamento assurdo, portato avanti nella consapevolezza che non ci sarebbe stata altra strada da percorrere. E intanto si è perso tempo prezioso per approfondire una questione della massima importanza, ovvero l’entità degli indennizzi. Ora i concessionari si ritroveranno degli indennizzi stabiliti dai tecnici del ministero».

 

Per il calcolo degli indennizzi, infatti, si dovrà attendere un apposito decreto attuativo che verrà emanato entro marzo 2025.


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