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Nuove corsie ciclabili a Porta Maggiore, il parere di Calcinaro (Amici della Bicicletta): «Grande passo avanti per la città»

ASCOLI - Il presidente dell’associazione dedicata alle due ruote risponde ai dubbi e alle perplessità emersi negli ultimi giorni sull’ampiezza e le finalità dei nuovi percorsi pensati per agevolare chi va in bici. «Vanno perfezionati, ma all’estero e nei grandi centri italiani è ovunque così»
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di Federico Ameli

 

Con 2,8 metri a disposizione ogni 100 abitanti, Ascoli è l’81esimo capoluogo di provincia italiano per piste ciclabili. A certificarlo è l’ultimo e recentissimo rapporto “Ecosistema urbano” redatto da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, che se da un lato premia le cento torri per l’altissima qualità della vita e la bassa concentrazione di polveri sottili, dall’altro evidenzia diverse lacune sul piano della mobilità sostenibile.

Le nuove corsie ciclabili in viale Indipendenza

 

Un tema decisamente attuale, sul quale l’Amministrazione comunale sta lavorando già da diversi mesi nell’ambito di un Biciplan dedicato alle due ruote e finalizzato a ridurre il traffico veicolare, rendendo la bicicletta più competitiva nel confronto, spesso proibitivo, con gli altri mezzi di trasporto, automobile in primis.

 

Anche gli automobilisti più distratti, infatti, non avranno potuto fare a meno di notare le nuove corsie ciclabili realizzate dal Comune, che solo nella giornata di ieri ha tinto del nuovo inconfondibile rosso l’area di viale Marconi, l’ultima in ordine cronologico a ospitare i nuovi percorsi studiati per tendere una mano a chi sceglie di spostarsi in bici.

 

Nelle ultime settimane il quartiere di Porta Maggiore ha assistito alla nascita di nuovi spazi pensati per le due ruote, che tuttavia, in attesa del completamento della segnaletica orizzontale, sono stati accolti con qualche perplessità da buona parte dei residenti, e in alcuni casi, con tutta probabilità, non compresi fino in fondo.

Un tratto della nuova ciclopedonale in corrispondenza del ponte che conduce al Del Duca

 

«Si tratta indubbiamente di un passo avanti per la nostra città – commenta Enrico Calcinaro, presidente della sezione ascolana di Amici della Bicicletta, l’associazione ciclo-ambientalista senza fini di lucro aderente Fiab – È necessario innanzitutto comprendere che, con l’istituzione della zona 30 in tutto il quartiere, nelle vie ad alto traffico come viale Indipendenza, viale della Repubblica e viale Rozzi sono state realizzate delle corsie ciclabili, dei tratti di strada che segnalano la priorità ai ciclisti, pur essendo occupabili anche dalle macchine in transito».

Enrico Calcinaro

 

A destare curiosità, specie in queste prime settimane, è stata la realizzazione della prima casa avanzata di Ascoli, individuata dall’Arengo all’altezza dell’incrocio tra via Marini e viale Indipendenza, dove alcuni automobilisti faticano ancora, a un paio di settimane dalla novità, a comprenderne l’utilizzo.

 

«La casa avanzata è un tratto di strada interdetto alle auto e pensato per la sosta delle biciclette – spiega Calcinaro – che in questo modo sono ben visibili agli occhi degli automobilisti hanno la possibilità di impegnare l’incrocio prima dei veicoli.

La casa avanzata all’incrocio tra via Marini e viale Indipendenza

 

Senza questi accorgimenti, il ciclista rimarrebbe bloccato dalle automobili e confinato sulla destra, con l’impossibilità di svoltare a sinistra: in quel caso, fino a pochi giorni fa, era necessario attendere il passaggio di tutti gli altri veicoli per poi spostarsi sulla sinistra.

 

All’estero tutti gli incroci, anche al di fuori delle zone 30, sono dotati di case avanzate, che rappresentano il termine naturale di ogni corsia ciclabile. Negli ultimi anni, anche in grandi centri italiani come Milano, Bologna e Firenze sono stati adottati questi accorgimenti permessi dal Codice della Strada per agevolare la mobilità sostenibile e garantire sicurezza alle bici».

 

A poca distanza dalla prima casa avanzata tutta ascolana, ha destato una certa apprensione tra i frequentatori della zona la scelta di realizzare delle corsie ciclabili non particolarmente ampie su viale Rozzi, dove specie in corrispondenza con la seconda rotatoria in direzione nord lo spazio a disposizione di automobilisti e ciclisti risulta pericolosamente esiguo.

 

«Indubbiamente c’è ancora del lavoro da fare – ammette Calcinaro – Le corsie ciclabili necessitano di ulteriori interventi e, anche nell’ambito delle future manutenzioni, dovranno essere allargate. Anche la segnaletica orizzontale è da perfezionare con l’aggiunta dei “bolloni” che segnalano la zona 30 sull’asfalto, mentre le case avanzate devono essere perimetrate da strisce bianche continue per far capire agli automobilisti che non possono essere oltrepassate.

 

Ad ogni modo, siamo decisamente molto felici delle scelte che l’Amministrazione comunale sta compiendo. Tutto è migliorabile, l’importante è procedere con passi sicuri nella stessa direzione».

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