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«Non volevo fargli del male, sono addolorato» le scuse dell’imputato. Si apre il processo per l’accoltellamento a Amandola

ASCOLI/AMANDOLA - Il giudice ha accolto la richiesta del papà del ragazzo ferito nella notte tra il 25 e il 26 luglio di costituirsi parte civile. Nel corso dell'udienza i legali della difesa, Olindo Dionisi e Massimo Comini, hanno valutato se avanzare la richiesta di riti alternativi come il patteggiamento o il giudizio abbreviato. Intanto nei prossimi giorni presenteranno l'istanza di sostituzione della custodia in carcere con gli arresti domiciliari
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di Alessandro Luzi

«Non volevo fare del male al mio amico, non era mia intenzione. Sono profondamente addolorato per quello che è successo». Queste sono le scuse dell’imputato pronunciate in aula questa mattina. Oggi, con un’udienza di oltre un’ora, si è aperto il processo per il ventenne, residente nell’entroterra fermano. Il ragazzo, difeso dagli avvocati Olindo Dionisi e Massimo Comini, è comparso davanti al giudice del tribunale di Ascoli Barbara Caponetti. Dovrà rispondere di tentato omicidio con l’aggravante dei futili motivi. 

Quella di oggi è stata un’udienza interlocutoria per discutere di questioni preliminari. Si è aperta con le dichiarazioni spontanee dell’imputato: «Per me rimane ancora un amico (il ragazzo accoltellato) – ha aggiunto -. Non era mia intenzione ferirlo». Poi il giudice ha accolto la richiesta del papà del ragazzo ferito nella notte tra il 25 e il 26 luglio di costituirsi parte civile. Oggi in aula era assistito dal legale Laura Tesei, in sostituzione dell’avvocato Emiliano Carnevali. Invece si erano opposti i due legali difensori. A differenza del genitore, la vittima non era presente in aula e ha deciso di non costituirsi parte civile.

Nel corso dell’udienza la difesa ha valutato se avanzare la richiesta di riti alternativi come il patteggiamento o il giudizio abbreviato. Intanto i legali presenteranno l’istanza di sostituzione della custodia cautelare in carcere con gli arresti domiciliari. Al momento l’imputato si trova nel carcere di Marino del Tronto dal 26 luglio, data del suo arresto avvenuto per mano dei carabinieri della compagnia di Montegiorgio. Il 20enne si era rifugiato in un’abitazione a Comunanza a seguito dell’accoltellamento nei confronti del suo amico. Il pm Cinzia Piccioni esprimerà il parere sulla richiesta di sostituzione della misura cautelare. Poi per decidere, il giudice avrà cinque giorni di tempo dalla notifica dell’istanza da parte degli avvocati. A detta di Dionisi e Comini, il documento verrà depositato nei prossimi giorni.

Intanto giudice ha rinviato l’udienza al 26 novembre, quando verrà sciolta la riserva sul rito alternativo. In quella sede si valuterà se intraprendere la via del patteggiamento o se proseguire con il giudizio abbreviato. 

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