di Peppe Ercoli
Il Tribunale di Ascoli ha inflitto una condanna a sei mesi di reclusione a un 55enne di Folignano accusato di uccisione di animali; la sospensione della pena è stata subordinata al pagamento di un risarcimento danni di 10.000 euro al proprietario del cane, costituitosi parte civile con l’assistenza dell’avvocato Mario Ciafrè. Inoltre, l’imputato dovrà coprire anche 2.500 euro di spese legali. Il difesore del’imputato, l’avvocato Stefano Pierantozzi, ha annunciato il ricorso in appello.
Il 17 gennaio 2023 l’imputato, un pastore, stava guidando il suo gregge nei pressi di un’abitazione, nelle campagne di Appignano, assistito da alcuni pastori maremmani per controllare le pecore. Uno di questi cani avrebbe aggredito un piccolo Pincher, appartenente al proprietario del terreno vicino. La differenza di stazza tra i due animali ha reso lo scontro impari, provocando gravi ferite al piccolo animale da compagnia.
Il pastore, anziché prestare soccorso, avrebbe messo il cane ferito in una busta di plastica per poi gettarlo nei pressi di un fosso, dove è stato ritrovato dal proprietario. Nonostante le cure veterinarie d’urgenza, il piccolo cane non è sopravvissuto alle gravi lesioni riportate.
Durante il processo è stato ascoltato un carabiniere intervenuto sul luogo dopo essere stato chiamato dal proprietario del Pincher. Il militare ha riferito di aver notato uno dei pastori maremmani dell’imputato con una macchia di sangue sulla zampa anteriore. Il veterinario che ha soccorso il Pincher ha testimoniato che l’animale presentava ferite profonde e gravi lesioni dovute a morsi, che lo portato hanno al decesso nonostante un intervento chirurgico d’urgenza. Il proprietario del Pincher ha raccontato che non era la prima volta che i cani del pastore si avvicinavano in modo aggressivo al suo cane. Quel giorno, dopo aver visto il gregge invadere il suo terreno, aveva fatto rientro in casa credendo che il suo cane fosse al sicuro. Poco dopo, ha trovato il suo Pincher dilaniato dentro una busta di plastica che poco prima aveva visto nelle mani del pastore.
La condotta dell’imputato è stata giudicata particolarmente grave, sia per l’omissione di soccorso sia per l’atteggiamento successivo all’aggressione. Il giudice ha così deciso di infliggere una pena superiore rispetto a quella richiesta dall’accusa (4 mesi). Oltre ai sei mesi di reclusione, l’imputato dovrà risarcire il proprietario del cane e coprire le spese legali.
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