Tiro con l’arco, medaglia d’oro per Daniel Pizzingrilli nella categoria Storico Libero

di Federico Ameli

Dal Campionato italiano Indoor 3D di Solbiate con Cagno (Como) arrivano ottime notizie per lo sport, e in particolare il tiro con l’arco, piceno.

Daniel Pizzingrilli

Merito di Daniel Pizzingrilli, 24enne arciere di Spinetoli, che con i colori della compagnia “Askalaie-Nobili arcieri ascolani” ha conquistato la medaglia d’oro nella categoria Storico Libero maschile, superando la concorrenza di colleghi più esperti provenienti di tutta Italia alla sua primissima esperienza nel campionato promosso dalla Fidasc, la Federazione Italiana Discipline Armi Sportive da Caccia, e organizzato per l’occasione dagli Arcieri Lupi del Nord e delle Groane.

Un risultato eccezionale, raggiunto grazie a un mix di talento, impegno e determinazione che ha permesso al giovane residente nella frazione di Pagliare di esprimere il meglio di sé su una prestigiosa vetrina nazionale, tornando a casa con un più che meritato oro al collo.

Daniel Pizzingrilli sul gradino più alto del podio

«È una grandissima soddisfazione, che ripaga ogni sacrificio – dichiara Daniel – Voglio rivolgere un ringraziamento speciale al mio preparatore tecnico Giuliano Scancella, che ha saputo trasmettermi la passione per questa disciplina e una serie di insegnamenti per me di fondamentale importanza.

Lo ringrazio per il suo impegno costante nella promozione del tiro con l’arco e nel favorire l’integrazione, l’inclusione e la competizione nel contesto sociale e culturale offerto dallo sport».

Giuliano Scancella

Ad appassionati e addetti ai lavori il nome di Scancella suonerà certamente familiare: l’arciere ascolano può infatti vantare in carriera un’invidiabile sfilza di podi, trofei, medaglie e riconoscimenti ottenuti in ambito nazionale, rappresentando indubbiamente un esempio da seguire per uno sportivo giovane e promettente come Daniel, in gara come nella vita di tutti i giorni.

«Lo sport non dev’essere necessariamente vittoria – conclude Pizzingrilli – Per me, piuttosto, è coltivare il sogno, gara dopo gara, di un’autentica crescita personale».