di Giuseppe Di Marco
Variante Areamare, la società farà ricorso in Consiglio di Stato impugnando la sentenza con cui il Tar Marche ha dato ragione al Comune in merito all’archiviazione della proposta.
Al tribunale amministrativo, Areamare aveva chiesto l’annullamento della delibera di giunta che aveva posto fine al procedimento della variante. La decisione dell’ente era stata corredata di una specifica disamina, al termine della quale il Comune aveva decretato l’insussistenza di interesse pubblico per la proposta. Tutto questo accadeva nell’autunno 2023, dopo che il Consiglio di Stato aveva dato all’esecutivo municipale una tempistica specifica entro cui esplicitare la propria posizione in merito.
Posizione che chiaramente non è stata accettata dalla società, che si è rivolta nuovamente al Tar mettendo al centro del dibattito il grado di “discrezionalità” detenuto dalla giunta riguardo a tale pratica. Il 4 settembre, quindi, la magistratura respingeva il ricorso di Areamare, sottolineando come la pianificazione urbanistica fosse «una delle poche materie nelle quali il Comune, pur tra mille vincoli, può ancora esprimere un proprio punto di vista autonomo».
Va detto che, negli ultimi anni, l’Amministrazione ha avviato le procedure per la stesura di uno schema direttore che faccia da base per il futuro Piano urbanistico generale (Pug). Quindi, una volta rinnovata su carta la pianificazione territoriale, il Comune valuterà le singole varianti.
Proprio il Tar ha rimarcato, nelle sentenza, come in tema urbanistico siano emerse delle esigenze «quali ad esempio la riduzione del consumo del suolo, l’incentivazione di una mobilità green, il che nel caso di San Benedetto del Tronto giustifica, ad avviso del collegio, la scelta dell’attuale amministrazione di procedere anzitutto ad una revisione globale del prg».
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