di Federico Ameli
(foto di Giuseppe Leli)
Passano gli anni, ma non il ricordo e l’amicizia senza tempo che anche quest’anno, in occasione di una partecipatissima quinta edizione, hanno animato il Memorial “Edo Fanini”, l’ormai tradizionale torneo di calcio a 5 che lo scorso fine settimana ha visto protagonisti, in campo e fuori, familiari e amici di un grande appassionato di calcio e di pallone.
Puntuale come sempre, in un rito che si rinnova ormai da 5 anni, l’invito della moglie Teresa Rita, dei figli Simone e Giorgia, dei nipoti Christian ed Emma e della sorella Renata agli amici di sempre, che nel pomeriggio di sabato 16 novembre si sono ritrovati nella palestra comunale di Appignano per giocare a pallone e ricordare Edo, compagno di squadra e di vita venuto a mancare davvero troppo presto.
Prima di essere un amico sincero, gentile, generoso e con il sorriso sempre pronto, Edoardo – per tutti Edo – era un professionista molto stimato, che insieme alla sua inseparabile reflex ha immortalato le gesta dei grandi campioni del passato visitando gli stadi di tutta Italia, tra cui ovviamente l’amato Del Duca e il Riviera delle Palme come fotografo ufficiale dell’Ascoli Calcio e della Sambenedettese.
Da un lato la passione per la fotografia, coltivata in famiglia insieme al cugino Giuseppe Leli, fotografo ufficiale del Memorial, dall’altro un amore viscerale per il pallone, da fotografare da vicino negli stadi e da tenere lontano dalla propria porta, invece, nei campi di Marche e Abruzzo, dove da libero alla Franco Baresi – così era chiamato tra i suoi compagni di squadra – ha saputo coltivare amicizie profonde.
Impossibile, dunque, rinunciare alla convocazione per la quinta edizione del Memorial, che anche quest’anno ha visto protagonista la delegazione campione in carica di vecchie glorie dell’Ascoli Calcio, la formazione della Toranese Calcio, la squadra degli Amici 84 e i compagni dell’immancabile calcetto del venerdì sera, che ancora oggi portano avanti una tradizione tanto cara all’indimenticato Edo.
Indimenticato e indimenticabile, come conferma la straordinaria partecipazione sugli spalti e in campo durante il quadrangolare diretto da Gianluca Biondi, collega e grande amico di Edo, che, dopo le prime due semifinali, ha visto gli Amici 84 sfidare i bianconeri dell’Ascoli degli anni d’oro.
Nonostante l’esperienza da professionisti, il piede ancora molto caldo di ex professionisti del calibro di Pietro Zaini e una garanzia tra i pali come Maurizio Scaramucci – una presenza in Serie A da subentrato contro il Cagliari di Carletto Mazzone con Massimo Cacciatori, cognato di Edo, sulla panchina del Picchio – gli Amici 84 hanno dato filo da torcere ai bianconeri, prima di arrendersi all’1-0 firmato Zaini.
Oltre che all’impegno profuso dai calciatori in campo, buona parte del merito per la stoica resistenza degli Amici 84 va al vulcanico allenatore Roberto Crippa, fotografo e altro grande amico di Edo, simpaticamente espulso dal signor Biondi per condotta antisportiva.
Terzo posto per la Toranese, che in semifinale aveva costretto l’Ascoli ai calci di rigore, quarta posizione per gli Amici del Calcetto.
Al Memorial “Edo Fanini”, però, il verdetto del campo lascia sempre spazio all’affetto e all’inossidabile spirito di amicizia che, a qualche anno di distanza da quel maledetto 1 novembre, unisce ancora decine di amici e familiari nel ricordo di Edo.
Di fronte a un compagno che non c’è più, non c’è impegno o imprevisto che tenga: lo dimostra la costanza con cui, anche quest’anno, dopo il torneo oltre 80 persone si sono ritrovate a tavola per la tradizionale cena con annesse premiazioni di rito.
A questo proposito, Luca Silvestrini della Toranese ha ritirato il premio di capocannoniere del torneo, con Lucio Fioravanti degli Amici del Calcetto premiato come miglior portiere, Davide Desio dell’Ascoli come miglior assistman e Giacomo Angelini degli Amici 84 miglior giocatore in assoluto del torneo.
Al di là dei premi in palio, la famiglia Fanini e Cacciatori rivolgono un sentito ringraziamento a tutti i partecipanti per l’ennesima dimostrazione di affetto, quest’anno più forte che mai, per lo spettacolo offerto in campo e, soprattutto, per il clima di gioia e divertimento che come sempre ha fatto da sfondo al torneo. In fondo, il calcio è un’ottima scusa per rincorrere un pallone, trascorrere qualche ora insieme come una volta e rispolverare aneddoti di qualche anno fa per strappare, oggi come allora, un sorriso o una risata, proprio come sapeva fare lui. Peccato non ci sia stato anche tu, Edo.
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