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Riqualificazione della stazione, le prescrizioni del Comune

SAN BENEDETTO - Presentate alcune osservazioni al progetto di RFI in merito alla piena accessibilità dell’edificio di Viale Gramsci
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La stazione di San Benedetto

 

Nell’ambito della conferenza dei servizi indetta da RfiRete Ferroviaria Italiana relativa al progetto di riqualificazione della stazione di San Benedetto, il Comune, tramite il dirigente dell’area urbanistica architetto Giorgio Giantomassi, ha espresso parere favorevole elencando però una serie di prescrizioni che andrebbero osservate per una piena accessibilità della stazione e delle aree circostanti.

 

In particolare, l’attenzione del Comune si è concentrata su una serie di criticità che andrebbero affrontate nel progetto come il miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei percorsi di accesso dall’esterno, la conformazione non ergonomica delle sedute della sala d’attesa, la difficoltà per persone con carrozzina di accedere al bancone della biglietteria, l’assenza di una nursery per l’allattamento e il cambio dei neonati, la mancanza della previsione di sistemi di comunicazione accessibile alle persone sorde (display in biglietteria, sala d’aspetto e binari su cui riprodurre gli avvisi vocali con messaggi di testo).

 

Altre prescrizioni riguardano la necessità di sottoporre all’esame preventivo dei competenti uffici comunali  le proposte di sistemazione delle aree esterne, quelle per la raccolta e smaltimento delle acque bianche, le eventuali interferenze del cantiere con la viabilità e i parcheggi circostanti: tutti interventi che ricadono nelle aree pubbliche e sui quali il Comune dovrà quindi esprimere un parere preventivo.

 

«Per noi sono elementi estremamente rilevanti che Rfi dovrà tenere nella giusta considerazione – dice in proposito il sindaco Antonio Spazzafumo ovviamente vogliamo che la riqualificazione della nostra stazione ferroviaria si faccia rapidamente perché abbiamo atteso fin troppo tempo. Ma altrettanto importante è che i lavori vengano fatti per bene e sopratutto tenendo nel debito conto le esigenze di tutte le tipologie di fruitori, con speciale riguardo per le persone diversamente abili».


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