«Mi appello anche alle autorità civili e agli imprenditori affinché si impegnino con coraggio per il bene delle persone e della comunità, mettendo al centro delle loro scelte la dignità umana».
Il vescovo della diocesi di Ascoli, San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto mons. Gianpiero Palmieri ha scritto una lettera ai lavoratori della Beka su cui incombe la fine della produzione nello stabilimento di Comunanza da fine 2025.
«In questo momento di grande difficoltà e di incertezza, desidero esprimere, a nome della Chiesa locale e mio personale, profonda vicinanza a tutti voi che vivete le conseguenze della decisione annunciata dalla multinazionale Beko. Siamo ben consapevoli – scrive mons. Palmieri – che il lavoro non è solo una questione economica, ma un valore fondamentale per la dignità delle persone e per il futuro delle famiglie e dell’intera comunità».
Il vescovo sottolinea che la possibile chiusura dello stabilimento di Comunanza e il ridimensionamento di quello di Fabriano rischiano di infliggere una ferita grave al tessuto sociale ed economico di un territorio già duramente provato dal sisma del 2016.
«Dietro ai numeri e alle percentuali ci sono volti, storie, sacrifici e speranze che oggi sembrano minacciate da scelte lontane dalla realtà locale. Vi assicuro – prosegue mons. Palmieri – che siamo al vostro fianco, unendo la nostra voce a quella delle istituzioni, dei sindacati e di tutti coloro che stanno lottando per salvaguardare i posti di lavoro e difendere il diritto di ciascuno a una vita dignitosa. Non siete soli. In questa difficoltà, vi invito a trovare forza nella solidarietà reciproca e nella fede. Sarò tra voi lunedì 25 pomeriggio, dalle 16 in poi, per incontrare la comunità cristiana e civile e per celebrare insieme la liturgia Eucaristica. Con tutto il cuore vi benedico».
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