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Ricci: «1.800 mln per il bypass della Ferrovia Adriatica, guai a chi li tocca»

FERROVIA - L'europarlamentare del Pd sul piede di guerra: «Se ci saranno veti politici guideremo una rivolta vera, una grande mobilitazione, coinvolgendo cittadini, lavoratori, mondo del turismo e dell'impresa»
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La stazione di San Benedetto

 

«Per le Marche esiste uno stanziamento di 1.800 milioni di euro, destinati al bypass della Ferrovia Adriatica, cui non è possibile rinunciare. Se, per motivi politici, solo perché si tratta di una proposta proveniente da parte politica avversa, l’amministrazione centrale retta da Matteo Salvini, di concerto con il governo regionale di Francesco Acquaroli, decidessero di distrarre i fondi, per stanziarli su altre regioni, assisteremmo ad un enorme furto ai danni delle Marche».

 

Matteo Ricci

 

Così Matteo Ricci, europarlamentare Pd, in un appuntamento dedicato ai trasporti, svoltosi a Pesaro, dal titolo “Il futuro della Ferrovia Adriatica, le strategie europee e le Reti Ten-T, i rischi delle scelte nazionali e marchigiane”. Un tema delicato che riguarda anche la dorsale adriatica della provincia di Ascoli che soffre per la difficoltà dei collegamenti.

 

«Il progetto di arretrare la ferrovia, sfruttando il tracciato dell’autostrada e gli stessi piloni, è molto più sostenibile ed avrebbe un minor impatto ambientale, con un notevole beneficio anche per la fruizione del lungomare», ha aggiunto Ricci.

 

«Abbiamo una priorità ora: fare in modo che quelle risorse non vadano perse. Sono due le possibilità: o fare l’alta velocità, con un nuovo tracciato, o ritornare al potenziamento della ferrovia, come previsto durante il Governo Draghi. In entrambi i casi il nostro progetto è adeguato. Nelle prossime ore scriverò a Salvini e ad Acquaroli, nonché ai sindaci di zona. Dirò loro che il nostro progetto va bene in ogni caso, sia che si voglia velocizzare il potenziamento, sia che si voglia procedere con l’alta velocità. L’importante è che non si perdano i fondi. Lo spazio per il dialogo c’è e sta nella lettera che scriverò», ha proseguito Ricci.

 

«Ci batteremo, dunque, affinché non prevalgano i veti politici e questo progetto, che porterà sviluppo e benefici per l’intero territorio, possa essere realizzato. Questo è il punto politico: che prevalga l’interesse dei cittadini. Se così non sarà, siamo disposti a tutto: guideremo una rivolta vera, una grande mobilitazione, coinvolgendo cittadini, lavoratori, mondo del turismo e dell’impresa» ha concluso Ricci.


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