facebook rss

Nuovo “Codice della strada”, pareri discordanti nel Piceno: «Inasprire non è l’unica via»

L'IMMINENTE entrata in vigore delle norme volute dal Governo suscita dibattiti. Abbiamo raccolto il parere di alcuni concittadini, tra chi ritiene giusto aumentare le sanzioni e chi denuncia discriminazioni nei confronti di ciclisti e monopattini
...

 

In attesa degli ultimi passaggi legislativi, vale a dire la firma del presidente della Repubblica Mattarella e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il nuovo Codice della strada fa discutere, tra pene più severe, obblighi e novità. Abbiamo raccolto il parere di alcuni concittadini piceni ed il risultato che è emerso è il seguente.

Enrico Calcinaro

 

«La mia opinione sull’argomento è pessima – spiega Enrico Calcinaro, presidente della sezione ascolana di Amici della Bicicletta -. Oltre a essere un ciclista sono anche un motociclista e, indubbiamente, apprezzo l’installazione obbligatoria dei guardrail salva motociclisti sulle autostrade, così come l’inasprimento delle sanzioni per chi guida in stato di ebrezza o sotto l’effetto di stupefacenti. Al di là di questo, però, sono stati fatti dieci passi indietro sul piano della ciclabilità per via di una scarsa attenzione sulla velocità delle strade. Le norme relative agli autovelox, che impediscono l’installazione sui tratti con limite inferiore ai 50 chilometri orari, compromette l’efficacia delle zone 30. Inoltre, è stata eliminata la possibilità di realizzare case avanzate in corrispondenza degli incroci per favorire il transito delle biciclette».

Lorenzo Artissunch

 

«Questa riforma non fa riferimento a ciò che effettivamente serve agli utenti della strada, andando in controtendenza con le tutte le norme che contribuiscono a ridurre le morti sulla strada per gli utenti deboli come pedoni e ciclisti – continua Calcinaro -. Inoltre, obiettivamente, l’imposizione di targa e assicurazione ai monopattini è a tutti gli effetti una discriminazione nel confronto con le biciclette, che non sono mai state soggette agli stessi obblighi. Fortunatamente, il discorso su eventuali modifiche da portare avanti è ancora aperto e faremo di tutto per ripristinare le norme relative a corsie ciclabili, case avanzate e zone 30 per migliorare la ciclabilità nelle strade».

Francesco Balloni

 

«Sono assolutamente d’accordo sull’inasprimento delle sanzioni – spiega l’attore Lorenzo Artissunch -. Molte infrazioni comuni, come l’uso del cellulare alla guida, l’eccesso di velocità e la guida in stato di ebbrezza, continuano ad essere le principali cause di incidenti e giustamente il Governo ha deciso di adottare un approccio più severo per scoraggiare questi comportamenti. Sono modifiche che mirano ad educare, soprattutto noi automobilisti verso una maggiore consapevolezza e rispetto delle regole. L’obiettivo non è solo punire ma anche prevenire attraverso una sensibilizzazione più incisiva».

Lorenzo Melosso

«Auspico alla responsabilità sempre maggiore delle persone in quanto il rischio di distrazioni o di abuso di alcool o stupefacenti in questi ultimi anni hanno portato a dare notizie tragiche – dice Francesco Balloni, direttore provinciale della Cna -. Sono d’accordo sull’aumento della responsabilità e spero che si arrivi anche ad utilizzare sistemi alternativi per la mobilità e di organizzazioni migliori a riguardo, utilizzando anche attività legate a MCC o trasporto persone, che in questi casi possono dare una mano, soprattutto quando si tratta di alcune uscite che si possono evitare di fare con l’auto. Di contro, la cosa importante è che non diventi però un discorso economico:  sappiamo che ci troviamo di fronte a sanzioni particolarmente esose e di conseguenza chi si trova a fare un errore, che giustamente deve pagare, l’errore non deve diventare un discorso economico troppo elevato, che spesso è anche insostenibile in questa fase difficoltosa per le famiglie».

Barbara Ortenzi

«Secondo me è più che giusto aumentare le sanzioni. Ci sono persone, che per lavoro, si devono mettere alla guida anche di notte e rischiare la vita per gente che ha bevuto o che corre, non è giusto», ribadisce Lorenzo Melosso, cavaliere del sestiere quintanaro di Porta Romana e non solo.

Alessandra Prosperi

 

«Le norme non devono essere soltanto punitive, ma principalmente educative, e bisogna iniziare fin dalla scuola per insegnare ai giovani l’uso corretto degli strumenti tra cui l’automobile e il cellulare – aggiunge Barbara Ortenzi di San Benedetto -. Abbiamo già pagato molte morti con incidenti evitabili, soprattutto quelli notturni. Anche per quanto riguarda l’inasprimento delle sanzioni per l’alcool alla guida, ritengo che possano essere giuste ma il primo esempio deve arrivare dagli adulti e dai genitori, lo abbiamo già visto con l’uso delle droghe, inasprire va bene ma non è la soluzione per risolvere il problema».

Federico Paccasassi

 

«Credo che sia giusto far capire che il codice della strada deve essere rispettato. Quando si è alla guida si ha una grande responsabilità: oltre a pensare alla propria vita, è necessario essere responsabili anche verso gli altri.  Ci sono troppo morti innocenti al giorno d’ oggi», spiega la scrittrice ascolana Alessandra Prosperi.

«Non ho l’auto e mi sposto regolarmente con bicicletta elettrica e monopattino – conclude Federico Paccasassi di San Benedetto -. Se ci saranno novità in merito ai monopattini, con obbligo di casco, assicurazione e targa, penso che non li userò più e opterò definitivamente per la bicicletta elettrica, almeno finché anche per questa non saranno obbligatori le stesse cose richieste per i monopattini».
(hanno collaborato: Federico Ameli, Pierpaolo Flammini ed Elena Minucci)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X