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Caso Beko, il vescovo Palmieri in visita a Comunanza

COMUNANZA - Nel settembre scorso, l’azienda ha presentato un piano industriale che prevede la chiusura degli stabilimenti di Comunanza e Siena, oltre a una riduzione delle attività a Fabriano ed altri siti industriali
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Si è svolto ieri presso il Comune di Comunanza l’importante incontro tra il Vescovo Gianpiero Palmieri, le istituzioni locali e la comunità cittadina per affrontare la crisi dello stabilimento Beko. Presenti anche il parroco di Comunanza, don Luca Rammella, e il vice parroco, don Giuseppe Raio, insieme a rappresentanti sindacali, politici, tra cui il Sindaco Domenico Sacconi e il Commissario alla ricostruzione Guido Castelli e imprenditori dell’indotto. Anche la pastorale del lavoro delle diocesi Picene ha fatto sentire la propria vicinanza con i direttori Don Giuseppe Capecci e Franco Veccia.

 

Lo stabilimento Beko, situato a Comunanza, vive una situazione drammatica. Negli ultimi dieci anni, la forza lavoro si è ridotta del 50%, scendendo agli attuali 340 dipendenti. Nel settembre scorso, l’azienda – frutto della fusione tra Beko (colosso turco che rappresenta il 5% del PIL nazionale) e Whirlpool – ha presentato un piano industriale che prevede la chiusura degli stabilimenti di Comunanza e Siena, oltre a una riduzione delle attività a Fabriano ed altri siti industriali. Questo annuncio ha destato allarme in tutta la comunità e nelle istituzioni, in quanto coinvolge anche l’indotto, portando il totale dei posti di lavoro a rischio a oltre 1.000.

 

Il sindaco di Comunanza Sacconi ha espresso profonda preoccupazione, sottolineando l’impatto devastante che questa chiusura avrebbe su un territorio già colpito da terremoti, pandemia e spopolamento. “Non possiamo permetterci di perdere questi posti di lavoro. – ha dichiarato – Serve un piano di rilancio industriale che includa innovazione e ricerca per rendere competitivi i nostri prodotti.”
Linea condivisa anche dai sindacati, rappresentati da Raffaele Bartomioli: “Noi – ha detto – siamo determinati a fare tutto il necessario per opporci a questo piano.”

 

Il senatore Castelli ha spiegato che la fusione tra Arçelik e Whirlpool era stata approvata dall’Antitrust italiano con l’obbligo per Beko di mantenere i livelli occupazionali. Ora, il governo potrebbe intervenire utilizzando la Golden Power, uno strumento normativo pensato per proteggere gli interessi strategici nazionali. Tuttavia, Castelli ha precisato che l’elettrodomestico non rientra tra i settori strategici, ma che la misura potrebbe essere giustificata dalla mancata osservanza delle condizioni poste al momento della fusione. “Il 10 dicembre – ha aggiunto il senatore – si terrà un tavolo di confronto tra governo, sindacati e azienda. È fondamentale che si trovi una soluzione condivisa che preveda investimenti per rilanciare il sito produttivo.”

 

Il Vescovo Palmieri ha portato la vicinanza della Chiesa ai lavoratori e alle loro famiglie, sottolineando l’importanza di preservare il tessuto sociale: “Ricostruire le case senza garantire il lavoro significa mettere a rischio la comunità. La Chiesa è pronta a sostenere i territori in questa difesa per il lavoro, un diritto fondamentale per tutti. Abbiamo visto con mano l’iniziativa dell’imprenditore Diego Della Valle, che si è impegnato per riportare lavoro nelle zone terremotate. È un esempio importante, e da seguire”.

 

Il Vescovo Palmieri ha poi affermato: “É dovere della comunità cristiana far sentire la propria voce, offrendo sostegno concreto e diventando una cassa di risonanza per queste iniziative. Città come Fabriano e Siena hanno dimostrato quanto sia fondamentale dare rilievo e il giusto tempo alle azioni che mirano a risolvere situazioni così difficili. Questo è il motivo per cui sono qui oggi: per ascoltarvi, condividere insieme ai sacerdoti il sostegno alla comunità e cercare soluzioni concrete, facendo emergere con forza la realtà di questo territorio. Come Chiesa possiamo aiutare a creare una rete di supporto e a farci cassa di risonanza per le esigenze del territorio. Dobbiamo sostenere queste comunità con battaglie di solidarietà e per il lavoro, senza guardare al colore politico. Il lavoro non si crea dall’oggi al domani, e proprio per questo è essenziale agire con determinazione e visione”.

 

Tra le proposte emerse durante l’incontro:
• Investimenti in ricerca e sviluppo: I lavoratori e gli imprenditori locali hanno evidenziato la necessità di innovare i prodotti per tornare competitivi sul mercato.
• Piano industriale serio: Non solo ammortizzatori sociali, ma anche strategie a lungo termine per garantire la sopravvivenza dello stabilimento.
• Unione di forze: Chiesa, sindacati, istituzioni e cittadini devono restare uniti per mantenere alta l’attenzione del governo e dell’opinione pubblica.
L’incontro si è concluso con l’impegno di tutti i partecipanti a lavorare insieme per scongiurare la chiusura dello stabilimento. Il 2 dicembre si terrà un’assemblea comunale, mentre il 10 dicembre rappresenterà un momento cruciale con il confronto diretto tra governo, sindacati e Beko. La comunità di Comunanza spera che, attraverso la solidarietà e l’azione congiunta, si possa vincere questa battaglia e garantire un futuro lavorativo al territorio.


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