di Pier Paolo Flammini
Continua la fase di avvicinamento verso Samb-Teramo di domenica prossima, sfida tra la prima e la seconda in classifica nel girone F della Serie D, con gli abruzzesi, appaiati all’Atletico Ascoli, distanti 4 punti. I ragazzi di Palladini continuano ad allenarsi sul sintetico del “Ciarrocchi”, dove domani, giovedì, disputeranno la consueta partita amichevole contro la Juniores di mister Saggiomo.
La buona notizia di giornata è che l’infortunio di capitan Eusepi, uscito anzitempo a Sora, è meno grave di quanto temuto: non uno stiramento ma una elongazione del muscolo del polpaccio, per cui in teoria potrebbe essere presente già nella trasferta di Termoli, ovviamente da valutare. Uno stiramento avrebbe richiesto tempi di rientro sicuramente più lunghi.
Anche se resta affollata l’infermeria rossoblù: Baldassi, come sempre, poi Paolini ed Eusepi, quest’ultimo comunque squalificato, con Orsini e Pezzola che restano in dubbio.
TRASFERTA Ancora nessuna comunicazione, nonostante mercoledì si sia concluso e la prevendita viene fatta terminare solitamente alle 19 del sabato, circa la presenza dei tifosi del Teramo al “Riviera delle Palme”. L’Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive del Ministero dell’Interno non ha comunicato alcuna decisione, che dovrebbe arrivare – si spera – giovedì dal Comitato per l’Analisi della Sicurezza delle Manifestazioni Sportive (Casms). Difficile ricordare situazioni in cui, a tre giorni da un evento, non si sa ancora quali siano le condizioni per accedervi.
BALDASSI Intervenuto a Ritmo di Samb, la trasmissione di Vera Tv, l’attaccante Valerio Baldassi ha fatto il punto sulla situazione del campionato ma anche sulla sua personale a seguito di un infortunio che lo sta tenendo lontano dal campo di gioco.
«Sto meglio, ho iniziato il programma di recupero da una decina di giorni, ho altre due settimane di stop e spero di rientrare per il 15 dicembre contro la Fermana. La prossima settimana l’ecografia di controllo verificherà lo stato della situazione e faremo le valutazioni del caso. Stare fuori è dura, perché si vuole dare una mano alla squadra ma non si può, purtroppo sono cose che nel calcio succedono e bisogna avere pazienza» ha commentato.
«L’infortunio mi è capitato sul momento più bello, dopo la partita contro il Fossombrone in cui avevo segnato il secondo gol avevo avuto un piccolo affaticamento all’adduttore che avevo smaltito in una settimana, dovevo rientrare contro la Vigor Senigallia poi il venerdì mi sono bloccato – ha continuato – Io soffro in silenzio ma cerco in tutti i modi di dare una mano alla squadra, nella trasferta di Sora ho deciso di seguirla e stare vicino ai compagni».
«Questo è un gruppo unito, siamo più di 20 ragazzi che si aiutano l’uno con l’altro, non ci sono titolari e non titolari, la dimostrazione ce l’ha data domenica scorsa Lele Semprini, che vedo allenarsi duramente da luglio, e domenica alla prima occasione ha dimostrato di saper dare il suo contributo. Sono stato felicissimo, gliel’ho detto dopo la partita, era tanto che non ero così contento per un compagno di squadra. Non è facile entrare e parare un rigore, così come Flavio Tataranni che ha giocato bene».
«Mister Palladini ci sta dando una grossa mano, qui a San Benedetto ha vinto tre campionati, a livello tecnico-tattico non si discute. Ma è un grande gestore, poche volte si incontrano allenatori così che fanno sentire tutti importanti. Io l’hanno scorso stavo a Ischia, anche lì si respirava aria di calcio ma qui è proprio un altro contesto. Quando si gioca la domenica si è preso dall’incontro, ma stando fuori come me adesso ci si rende conto di tutto, dal pre-partita, dall’organizzazione che abbiamo, tutto merita altri palcoscenici» ha concluso.
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