di Filippo Ferretti
Treviri celebra Ascoli. In nome di una fratellanza atavica, che ha permesso di unire oltre 65 anni fa il capoluogo piceno con la città tedesca situata sul fiume Mosella, in nome di Sant’Emidio, le immagini delle cento torri continuano ad essere sponsorizzate dagli amministratori del comune teutonico. Accade, ancora una volta in questi giorni, in pieno centro a Treviri, dove numerose testimonianze di Ascoli sono in vetrina a beneficio degli abitanti e dei turisti.
Gli scatti e i filmati, a firma di vari professionisti ascolani e custodite presso la città gemella, sono in bella vista in uno dei luoghi più frequentati del cuore di Treviri. Nella zona pedonale, sede del mercatino di Natale che inizia proprio in questi giorni, tutti potranno ammirare il materiale che immortala le maggiori bellezze architettoniche del capoluogo piceno, la sua storia,le sue tradizioni: le piazze, le chiese, persino momenti della Quintana.
Le fotografie e le riprese video, provenienti dalla Fotografische Gesellschaft Trier, l’associazione fotografica trevirese, rappresentano il migliore dei biglietti da visita per Ascoli, che negli ultimi decenni ha mantenuto rapporti di grande vicinanza con Treviri, grazie a scambi, visite, collaborazioni preziose. Questa vicinanza è stata resa possibile dalla figura di Sant’Emidio, protettore dei terremoti e patrono della città turrita, suggellata da un gemellaggio ratificato nel 1958 con un atto ufficiale che porta la firma del sindaco Serafino Orlini e del borgomastro Heinrich Raskin.
Il documento ufficiale ha legittimato la decisione del Consiglio Comunale di impegnarsi in legami permanenti fra le municipalità delle due città, allo scopo di favorire in tutti i campi stretti ed amichevoli rapporti fra le popolazioni e di sviluppare, in una migliore mutua comprensione, il rinascente sentimento di fraternità europea. Una interazione che nel corso degli anni si è fatta particolarmente forte tra due popolazioni, dato il sempre crescente numero di visitatori tedeschi, in particolare provenienti dalla città di Treviri, presso il capoluogo piceno. Una vetrina tutta ascolana, ricca a accurata, che è stata resa possibile dall’Ufficio Culturale della città tedesca.
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