di Maria Nerina Galiè
Rinnovate le cariche alla Cassa Edile di Ascoli e Fermo (leggi qui), toccherà ora al nuovo presidente Danilo Turla continuare l’intensa attività che da qualche anno caratterizza il settore, in una zona che non a caso è stata definita il più grande cantiere d’Italia. Con tutto quello che ne consegue.
Terremoto, poi 110, Sismabonus e Pnrr hanno dato un fortissimo impulso all’edilizia, si potrebbe dire senza pari, «tanto che il nostro “quotidiano” viaggia ormai a regimi di attività straordinaria», sottolinea il neo presidente che aggiunge: «Gestiamo una massa salariale enorme e gli adempimenti che dobbiamo assolvere registrano volumi importanti e complessi anche dal punto di vista della sicurezza e della correttezza».
La lotta al lavoro nero e la garanzia di leale concorrenza tra le imprese attraverso le certificazioni appositamente rilasciate rientrano tra i principali compiti della Cassa Edile.
«E’ un bell’impegno – afferma il presidente Turla – che ho assunto con grande senso di responsabilità e nella consapevolezza che l’Ente è preparato a “giocare la partita” anche per il buon operato di chi mi ha preceduto».
Sicurezza, correttezza ma anche il futuro del settore, passata questa “ondata”, sono argomenti chiave in questo momento. In merito al quale è sceso in campo anche il prefetto Copponi, qualche giorno fa, chiedendo di incrementare i i corsi di italiano per i lavoratori stranieri che sono molti e saranno sempre di più (leggi qui).
«La manodopera scarseggia – commenta Turla – quindi è sempre più necessario fare ricorso ai lavoratori stranieri che però devono dimostrare di avere il livello minimo consentito dalla legge di conoscenza della lingua, almeno il livello A2, che permetta loro di apprendere le norme relative alla scurezza.
Come Cassa Edile e Scuola Edile sensibilizziamo costantemente gli imprenditori sotto questo aspetto, in linea con quanto chiesto dal prefetto e dagli enti preposti alla sicurezza dei lavoratori».
Tanto lavoro quindi terreno fertile per i malintenzionati e, di conseguenza, occhi aperti su potenziali infiltrazioni malavitose nei cantieri. Turla: «Non abbassiamo mai la guardia e operiamo in piena sinergia con la Prefettura e le forze dell’ordine per garantire il rispetto di regole e norme a tutela del committente».
Per quanto tempo durerà questa “abbondanza” nel Piceno e nel Fermano e come si prospetta il futuro dell’edilizia, presidente?
«Ne avremo di sicuro per i prossimo 6, 7 anni. Poi ci sarà una flessione che però non ci spaventa. In questi anni il nostro territorio si è distinto per professionalità e competenza nel settore edile, grazie al fatto che le imprese e gli studi tecnici si sono strutturati per far fronte all’enorme richiesta.
Questo aspetto, che non è di poco conto, ci rende pronti per allargare gli orizzonti lavorativi, per proporci ad un panorama più ampio, in un domani non troppo lontano. Siamo in grado di uscire dai confini locali e portare in tutta Italia il frutto della nostra esperienza».
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