di Pier Paolo Flammini
Partita gagliarda, nonostante l’assenza dei tifosi ospiti a causa delle limitazioni decise nei confronti dei residenti di Teramo e dintorni, con un secondo tempo se non spettacolare ad alta tensione: il responso dice che la Samb anche con una formazione rimaneggiatissima non ha sofferto la ex seconda in classifica e ha meritato la vittoria in virtù del numero di occasioni create, mettendoci tanta grinta (è qui la mano di Palladini si sente eccome) per compiere quel salto in più dovuto nei momenti complicati. Così l’allungo adesso pesa: +6 dopo 14 giornate sulla seconda Atletico Ascoli, complici le difficoltà delle inseguitrici, e scacciati i fantasmi di un anno fa quando proprio alla 14esima, affrontando la seconda in classifica, i rossoblù caddero e avviarono la lenta discesa.
Nessun recuperato tra gli infortunati, così, senza Eusepi (anche squalificato), Orsini, Pezzola, Baldassi e Paolini, mister Palladini lancia titolare il portiere Semprini e Tataranni, dopo la prova di Sora, e dal primo minuto anche Fabbrini, che non giocava titolare dalla partita di campionato a L’Aquila della scorsa stagione quando, tra l’altro, non gli venne fischiato un clamoroso calcio di rigore dopo pochi istanti. Una Samb talmente rimaneggiata da giocare con ben 5 giocatori under rispetto ai 3 obbligatori (Semprini, Zoboletti, Orfano, Tataranni, Lonardo).
Appena una trentina i tifosi del Teramo, stante le discusse decisioni di escludere i residenti di Teramo e dintorni. Così nuovamente, dopo quanto accaduto contro l’Ancona, i tifosi della curva di casa inscenano una protesta, lasciando vuoto il settore centrale con lo striscione “Trasferte libere!”. Dopo 15 minuti i tifosi sono rientrati al loro posto.
La partita non è spettacolare, anche per le defezioni e per l’atteggiamento delle due squadre, attente a scoprirsi alle ripartenze avversarie. La Samb comincia abbastanza bene e all’11° su cross di Orfano Lonardo, schierato come centravanti, spizzica la palla ma la sfera termina di poco a lato. Risponde al 18° il Teramo con una conclusione dal limite del temuto D’Egidio: destro teso ma alto. Nella fase centrale del primo tempo gli abruzzesi hanno il dominio del possesso palla senza incidere, ma al 26°Baumwollspinner si fa male e deve uscire in barella, sostituito da Esposito.
Così negli ultimi 10 minuti si fa rivedere la Samb, con Kerjota e Fabbrini che salgono di tono: al 34° l’albanese tenta la conclusione di potenza dalla distanza con e il pallone sibila poco oltre la traversa. Al 43° scambio Kerjota-Lonardo con quest’ultimo che ricava spazio in area per la conclusione ma dal dischetto il suo tiro di destro termina di poco a lato. Al 45’ il Teramo reclama un rigore per un possibile tocco di mano di Kerjota, ma le immagini chiariscono che è un tocco con la spalla stretto al busto. Sul finale lo stesso Kerjota va al tiro con la palla che esce sul primo palo.
La ripresa è di altro spessore fin da subito, merito della Samb che alza Kerjota e Fabbrini e imposta una partita sull’ardore per compensare le tante assenze. Serie di calci d’angolo con un gol annullato a Lonardo che colpisce di tacco (da capire perché), al 5’ passano tre minuti prima di calciare un angolo, con Zini che viene ammonito. Sugli sviluppi del corner Tataranni (generosa la sua prestazione) sfiora il gol con una conclusione dai 25 metri che sfiora il “sette”. Il Teramo si vede al 13’, dopo un contropiede fulmineo con Di Egidio che va al tiro ma Semprini salva in angolo e subito dopo lo stesso portiere para senza problemi su colpo di testa di Galesio.
Passato lo spavento la Samb si riporta all’attacco e al 17° passa in vantaggio: Candellori scatenato galoppa verso l’area di rigore, appoggia a Fabbrini che con il suo doppio passo supera l’uomo e mette in mezzo, sulla palla arriva Guadalupi che esplode un destro imparabile, 1-0. Tempo di ripartire e sempre Guadalupi lancia Lonardo, che forse tocca il difensore che cade ma l’arbitro lascia correre, Lonardo serve Kerjota che di sinistro deposita in rete per il 2-0. Si scatenano le proteste ospiti coi giocatori che accerchiano l’arbitro e un nervosissimo Pomante viene espulso.
La partita sarebbe finita ma arriva un clamoroso autogol su una punizione laterale calciata da Pietrantonio, palla sul secondo palo con Candellori che nel tentativo di respingere deposita invece in rete. Ma la Samb è brava a congelare l’incontro con gli ingressi di Lulli, Battista, Moretti e nel finale c’è solo una traversa presa da calcio d’angolo deviato da Galesio, e una incursione di Tourè non sfruttata da Pavone.
Molte mischie, molti contatti e nervosismo nel finale, ma al termine la Samb allunga in maniera importante su Atletico Ascoli e Chieti: la seconda adesso è a +7.
Il tabellino
SAMB (4-3-3): Semprini; Zoboletti, Zinni, Gennari, Orfano; Tataranni, Guadalupi (33′ s.t. Lulli), Candellori; Kerjota (48′ s.t D’Eramo), Lonardo (40′ s.t. Moretti), Fabbrini. A disposizione: Grillo, Cardinali, Bouah, Chiatante, M. Touré. Allenatore Palladini.
TERAMO (3-4-2-1): Di Giorgio; Menna (23′ s.t. Loncini), Cipolletti, Brigarello; Cum (23′ s.t. Touré), Messori, Baumwollspinner (26′ p.t. Esposito, 40′ s.t. Bustos), Pietrantonio; Pavone, D’Egidio; Galesio. A disposizione Torregiani, Cangemi, Pepe, D’Amore, Sanseverino. Allenatore Marco Pomante.
Arbitro: Alessandro Colelli di Ostia Lido, assistenti Gabriele Lovecchio di Brindisi e Giuseppe Dellaquila di Barletta.
Note: cielo sereno, temperatura 12° C.
NOTE: cielo velato, temperatura iniziale circa 12° C, prato in buone condizioni. Presenti circa 30 tifosi ospiti a causa delle limitazioni all’ingresso dei residenti di Teramo e dintorni. I tifosi di casa hanno protestato con lo striscione “trasferte libere” e lasciando il settore centrale della curva vuoto per 15 minuti. Spettatori 5.916. Marcatori: nel secondo tempo 17’ Guadalupi, 19’ Kerjota, 28’ autorete Candellori. Ammoniti: Menna, Guadalupi, Zini, Galesio, Loncini, Brugarello, Battista, Bustos. Espulso mister Pomante al 20’ s.t. Angoli 7-2. Recupero primo tempo 2, secondo tempo 7.
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