di Walter Luzi
Santa Cecilia, l’omaggio del mondo piceno della musica. L’Istituto ascolano “Gaspare Spontini” e il corpo bandistico “Città di Offida” ricordano la loro santa patrona nel modo migliore. Suonando i loro strumenti. Due chiese, le location prescelte quest’anno per onorare la nobildonna romana che pagò con il martirio la sua conversione al cristianesimo, anche se la banda di Offida ha poi concesso il tradizionale bis anche al teatro “Serpente Aureo”.
Quella offidana di sant’Agostino il 23 novembre, e quella ascolana di San Pietro Martire domenica 1° dicembre, le chiese scelte, rispettivamente, per onorare la santa patrona della musica, degli strumentisti e dei cantanti, che viene ricordata il 22 novembre dalle comunità sia cattolica che ortodossa. A Offida nell’occasione, nella chiesa intitolata al Miracolo Eucaristico, dopo oltre un secolo è tornato a suonare anche l’organo settecentesco restaurato dal mastro organaro Giuseppe Attili di Ortezzano. Al maestro organista Gianluigi Spaziani di Grottammare è toccato invece l’onore della prima esecuzione di musica sacra accompagnata dalla voce di Monica Longo del corpo bandistico offidano.
Si apre un mese di dicembre impegnativo per le due autentiche istituzioni ascolana e offidana. Quelli dello “Spontini” a supporto di una iniziativa benefica del locale Lions Club porteranno, domenica 15 dicembre, gli allievi delle classi di danza e canto fra gli anziani del villaggio Santa Marta. Partecipazioni di piccoli coristi e giovanissime danzatrici richieste anche in manifestazioni programmate per il 14 al Palazzo dei Capitani (sala della Ragione) e per il 23 dicembre al Teatro Ventidio Basso.
Sempre con la direzione del maestro Eldo Zazzetti il corpo bandistico di Offida sarà protagonista invece, la mattina del 25, al “Serpente Aureo”, del tradizionale concerto di Natale, che verrà bissato il giorno successivo a Cossignano. Ancora in una chiesa. Come per l’omaggio a Santa Cecilia, per tornare al tema. Presenze discrete quelle dei musicisti, ma determinanti, per penetrare i cuori dei fedeli e arricchire lo spirito delle celebrazioni. Musiche che, arricchendo le liturgie, meglio riescono a parlare alle anime, a rischiarare le menti e a comunicare sentimenti come, spesso, le parole, da sole, non riescono. Note degli orchestrali che risuonano come Grazia celeste sotto le severe navate. Acustica ottimale per suoni armoniosi che “funzionano” più di mille giaculatorie.
A 1.794 anni dalla sua decapitazione a Roma, Cecilia ha continuato ad ispirare capolavori artistici della pittura e della letteratura, oltre, ovviamente, famose opere musicali. Così come sono stati intitolati con il suo nome tante prestigiose scuole e accademie d’arte, istituti e associazioni benemerite. Rendendo immortale lei, come le musiche che continuano a celebrarla. Anche le orchestre che le rendono omaggio, fra le tante della nostra provincia, affondano le proprie origini nel passato. Una sensibilità artistica diventata tradizione, spesso tramandata di padre in figlio, che può trascendere dalla condizione economica, dal livello sociale, o dal grado di istruzione.
Il glorioso corpo bandistico “Città di Offida” può vantare in paese un Istituto musicale, ma anche padri pionieri di umili origini, e originali, nonché giovevoli, contaminazioni internazionali e interregionali. L’Arte che non conosce confini, barriere, e presunte, patetiche, supremazie culturali. Che accomuna. Che affratella persone e popoli. Che guerre, persecuzioni e genocidi della nostra epoca di moderna, ipocrita e generalizzata barbarie, mortificano. Una orchestra tutta offidana, dove anche qualche autodidatta suona al fianco di tanti diplomati al conservatorio. Dove abbondano figli e figlie d’arte. Perché la passione pura può, e deve, essere anche trasmessa, insegnata, e tramandata.
L’Istituto Musicale “Gaspare Spontini”, per fare un altro esempio virtuoso, è degno erede della Società Filarmonica ascolana nata nel 1874. Furono dei semplici e benemeriti cittadini, dal basso, come si torna ad invocare al giorno d’oggi, in epoca di ogni sorta di imposture e infamie propinateci dall’alto, ad aprire scuole, a introdurre la città alla buona musica e al bel canto. Ad educare, in una parola, all’Arte della Bellezza. Dove quest’ultima va intesa come virtù intimamente predisposta, connessa, al vero e al bene. Riuscirono, quei pochi appassionati, persino ad acquistare e ristrutturare un autentico, piccolo teatro in malora, in via delle Torri, che verrà chiamato per sempre dagli ascolani “I Filarmonici”.
Nel 1957 nascerà poi il Liceo musicale “Gaspare Spontini”, trasformato, dodici anni dopo, in Istituto. Vengono da lì allievi e docenti che hanno suonato fianco a fianco, e che ripongono, alla fine, con amore, gli strumenti nelle custodie. Non possono conoscerle queste vecchie storie le piccole e piccolissime voci bianche del maestro Mario Giorgi, che hanno arricchito anche loro, con i loro canti, la funzione religiosa. Ma bisogna che qualcuno gliele racconti. E tenti di spiegare loro anche il piccolo e ricorrente “miracolo” di Santa Cecilia. Quello che fa riempire, ancora una volta, come ogni volta in questa occasione, la chiesa di gente. Come succede solo a Pasqua e a Natale.
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