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Roberta Faraotti alla presidenza del Cup: «Tante sfide ma siamo pronti ad affrontarle»

ASCOLI - L'imprenditrice guiderà il Consorzio Universitario Piceno succedendo a Claudio Massi. Tra gli obiettivi, quello di allargare la compagine dei Comuni aderenti: «Dalle prime interlocuzioni c'è entusiasmo da parte delle istituzioni. Le due sedi universitarie di Ascoli e San Benedetto rappresentano un motore di crescita sia per la formazione d’eccellenza sia per fungere da acceleratore per il territorio»
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di Luca Capponi 

 

«Tante sfide ma siamo pronti ad affrontarle».

 

Con queste parole piene di fiducia e voglia di fare l’imprenditrice Roberta Faraotti commenta la sua fresca nomina a presidente del Consorzio Universitario Piceno, ente che ha l’obiettivo di favorire l’esperienza di studio e ricerca nella provincia picena, valorizzando il territorio e offrendo risposta alle sue naturali vocazioni. All’interno del Cup, figurano i Comuni di Ascoli, San Benedetto e Folignano e l’Unione dei Comuni della Vallata del Tronto.

Roberta Faraotti

 

Faraotti, come ha accolto la nomina?

 

«Mi ha lusingato, ringrazio per la fiducia. Essere presidente del Cup rappresenta un’opportunità per lavorare per il territorio ed è allo stesso tempo una responsabilità importante. Il consorzio per sua stessa natura e statuto ha diversi scopi. Innanzitutto, intercettare le necessità degli studenti universitari, sia in termini di didattica sia di vita universitaria. Dall’altra parte il Cup lavora in sinergia con le due università presenti per la promozione dell’offerta formativa ed è in costante contatto con le istituzioni locali».

 

Cosa ha intenzione di proporre nell’immediato?

 

«In relazione a queste due mission, stiamo già lavorando proseguendo quanto iniziato dal mio predecessore Claudio Massi e implementando proprio i servizi agli studenti. Sono già in contatto con le associazioni studentesche per intercettare le loro esigenze per rendere il Piceno tutto un territorio universitario».

La sede di Ascoli della Scuola di Architettura e Design

 

Può dire qualcosa in più?

 

«A proposito del territorio, abbiamo iniziato un dialogo con i Comuni per allargare la compagine del consorzio. Questo perché dai numeri rilevati molti studenti universitari provengono proprio dalla nostra provincia. Ciò significa che i nostri ragazzi scelgono l’eccellenza universitaria presente senza dover trasferirsi fuori, innescando due vantaggi: un minore aggravio economico per le famiglie e la possibilità di rimanere poi qui a lavorare. Per i comuni in cui risiedono gli studenti questo significa mantenere i giovani nel territorio, e direi che non è poca cosa».

 

Quali sono le prime reazioni?

 

«Dalle prime interlocuzioni c’è entusiasmo da parte delle istituzioni locali e, ribadisco, si lavorerà per poter far entrare sempre più comuni all’interno del consorzio. Le due sedi universitarie Ascoli e San Benedetto rappresentano un motore di crescita sia per la formazione d’eccellenza, e per questo ringrazio l’Università di Camerino e la Politecnica delle Marche, sia per fungere da acceleratore per il territorio stesso, andando a sollecitare i nuovi servizi agli studenti. Tra questi, ad esempio, di rilevante importanza è lo studentato su cui già ci stiamo muovendo».

 

C’è una priorità rispetto alle altre?

 

«Il consorzio sicuramente lavorerà ancora sulla promozione e sull’importanza di questo ente nel Piceno proprio perché esso è capace di intercettare le esigenze di tutti gli stakeholder coinvolti. Promuovere la didattica e anche stringere ancor di più il legame con il tessuto economico delle aziende è prioritario, perché dobbiamo essere in grado di intercettare i bisogni del territorio e lavorare in sinergia con le università anche in questa direzione».


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