Volge al termine il processo che vede imputati cinque uomini, un italiano di 29 anni residente a Teramo e quattro cittadini albanesi di 26, 32, 46 e 28 anni, accusati di una rapina a Castel di Lama e di una serie di furti e tentativi di furto avvenuti nel 2017 tra Ascoli Piceno, Comunanza e la provincia di Teramo.
Uno degli episodi più gravi riguarda la rapina avvenuta il 6 febbraio 2017 in un Compro Oro di Castel di Lama. Secondo la Procura, tre imputati avrebbero orchestrato il colpo con una messa in scena: mentre un complice si fingeva cliente, altri due, travisati, inscenarono un’aggressione ai suoi danni. La commessa fu poi afferrata per i capelli, trascinata nel retro e costretta ad aprire la cassaforte, da cui vennero rubati gioielli in oro, argento, orologi e circa 1.000 euro in contanti. Ai tre uomini vengono contestati i reati di rapina aggravata e lesioni personali.
Gli imputati sono accusati anche di diversi furti avvenuti nei mesi successivi. Tra questi:
Non andò invece a buon fine il tentativo di furto al bar “Del Duca” di Ascoli, dove la vetrina venne danneggiata con sassate. Gli imputati devono rispondere anche di ricettazione: quattro di loro sono accusati di aver detenuto un’auto Fiat Freemont rubata a Porto Sant’Elpidio e di aver trafugato gasolio da un autocarro a Sant’Egidio alla Vibrata il 14 marzo 2017.
Nove le parti civili costituite contro gli imputati, assistiti dagli avvocati Ciannavei, Tribotti, Gramenzi e Di Marcello. Il processo si avvia verso la conclusione, con i cinque imputati accusati di rapina aggravata, furto aggravato, lesioni personali e ricettazione. Le azioni contestate avrebbero causato danni economici e morali significavano alle vittime, rappresentando un grave episodio di criminalità organizzata locale.
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