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Il giovane pianista ascolano Alessio Falciani brilla nei teatri d’Europa

ASCOLI - Il 22enne ha vinto il Premio “Franz Liszt” e si è esibito nel Museo di Liszt a Budapest dove ha ricevuto una calorosissima accoglienza
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Alessio Falciani

 

di Filippo Ferretti

 

Il territorio ascolano crea talenti musicali. Se non già fosse chiara l’attenzione che il mondo delle sette note rivolge da tempo a portentosi strumentisti del capoluogo piceno, ecco che una nuova generazione di fenomeni del settore è pronta ad attrarre l’interesse di pubblico e critica. Come il pianista 22enne Alessio Falciani che, pur essendo molto giovane, ha calamitato da vari anni l’interesse di teatri di livello europeo. In ordine di tempo si tratta dell’ultimo prezioso nome di artisti nati e cresciuti nelle Cento torri che, esibizione dopo esibizione, hanno dimostrato capacità, passione e genialità nell’eseguire musica.

 

Un ascolano che sembra destinato a seguire le orme di personalità del calibro di Giovanni Allevi a Dardust, in grado di arricchire la classicità delle loro esibizioni con escursioni di matrice contemporanea. Alessio Falciani ha da poco vinto il Premio “Franz Liszt” e si è esibito nel Museo di Liszt a Budapest dove ha ricevuto una calorosissima accoglienza.

Alessio Falciani

 

«L’esperienza è stata speciale, il contesto era di altissimo livello non solo per il prestigio della sede ma anche per la presenza di un pubblico estremamente colto e preparato» ha detto il pianista a proposito della sua esibizione, offerta in una sala gremita. «La performance è stata ispirata da un’energia tipicamente Lisztiana e i presenti mi hanno ringraziato con una standing ovation finale» ha detto il musicista, che si è dichiarato molto soddisfatto di questo suo debutto in Ungheria.

 

«Una simile emozione l’avevo vissuta già lo scorso aprile con l’esibizione a Treviri, dove avevo sentito il calore di tutto il pubblico tedesco» racconta il pianista, che ha visto arricchire il suo percorso professionale da adolescente grazie alla volontà del precedente vescovo di Ascoli, Giovanni D’Ercole, grazie ad una serie di esibizioni in luoghi cittadini magici, come piazza del Popolo, i Giardini Vescovili e, nel Natale 2018, il Duomo. «Ringrazio anche il Maestro Ada Gentile che mi invita spesso, scommettendo in ambiti artistici differenti, come con note contemporanee, da camera» aggiunge Alessio Falciani, confessando di aver iniziato a toccare i tasti del pianoforte a 10 anni.

 

«Ho una formazione totalmente classica ma mi piace ampliare, spaziare, passare magari ai climi jazz» ammette l’artista ascolano, confessando l’ammirazione infinita per geni quali Rachmaninov, Litsz e Beethoven e la grande stima per i suoi maestri, Lorenzo Di Bella e Pasquale Iannone, senza i quali non sarebbe probabilmente la persona, il musicista che è diventato. «Infine, non posso non ringraziare la mia famiglia per avermi incoraggiato ad andare avanti» conclude Falciani, certo che a loro deve il merito di essere riuscito a crescere dentro e fuori.

 


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