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Inveisce contro medici e poliziotti al Pronto Soccorso, condannato ascolano

ASCOLI - L'uomo si presentò in ospedale visibilmente ubriaco. Una perizia ha evidenziato un disturbo borderline e la pericolosità sociale
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Il tribunale di Ascoli ha emesso una sentenza di condanna nei confronti di un uomo di 36 anni, residente a Ascoli, ritenuto colpevole di resistenza a pubblico ufficiale. In particolare, l’accusa riguardava l’aggressione e le minacce di morte nei confronti di due agenti della Polizia di Stato in servizio al pronto soccorso dell’ospedale Mazzoni di Ascoli, avvenuta il 5 giugno 2022.

Il pronto soccorso

 

Secondo la ricostruzione dei fatti, l’uomo, giunto in pronto soccorso in evidente stato di ebbrezza alcolica, aveva cominciato a rivolgersi in modo aggressivo e minaccioso nei confronti del personale medico, rifiutandosi di essere assistito. Quando gli agenti intervennero per placarlo, l’ascolano ha opposto resistenza, insultando e minacciando i poliziotti di morte.

 

Il giudice Domizia Proietti, al termine dell’istruttoria dibattimentale ha preso atto che al momento dei fatti la capacità di intendere e di volere dell’imputato era notevolmente compromessa, ma non in misura tale da escludere la sua imputabilità. L’uomo è stato condannato a quattro mesi di reclusione e due anni di libertà vigilata in una struttura adeguata.

 

Il 36enne è stato difeso dagli avvocati Umberto Gramenzi e Silvia Morganti. Una perizia psichiatrica redatta dal dottor Alberto Testa ha confermato che l’imputato, in quel momento, si trovava in uno stato di infermità psichica, evidenziando anche un grave disturbo da alcolismo e tratti psicopatologici riconducibili al disturbo borderline di personalità. È emersa infine la pericolosità sociale dell’individuo.

 


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