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Samb camaleontica, siamo alla terza versione: si attende il rientro degli infortunati (e di qualche acquisto)

SERIE D - Commento dopo la vittoria di Termoli che vale il +7 in classifica sulla seconda
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Tifosi Samb distinti

 

di Pier Paolo Flammini

 

Alla fine resta il +7 in classifica, pesante, il vantaggio massimo tra una prima e una seconda di tutta la Serie D italiana. Così il girone che era dato come il più equilibrato ha già trovato la sua “Campione d’Inverno” con due giornate di anticipo, mentre la Samb è seconda come media-punti a partita, insieme al Livorno, e dietro solo al Bra: 2,29 punti a partita per la capolista del girone A (ma in 17 gare), 2,26 per Samb e Livorno.

 

Uno “strappo” provocato dalle 6 vittorie nelle ultime 7 partite (pareggio solo a Chieti), anche se a partire dalla decima giornata, con la vittoria per 1-0 sull’Ancona (ultima sconfitta per i dorici ora a -11) del 3 novembre la Samb ha cambiato pelle rispetto a quella ammirata dalla quarta giornata, anche nella sfortunata sconfitta interna contro l’Avezzano.

 

Una sorta di Samb 3.0, dopo la prima involuta delle tre giornate iniziali (riuscendo comunque a guadagnare 5 punti con due trasferte, ma neppure un gol su azione) e la Samb 2.0 del 4-2-3-1 che ebbe come suoi fulcri principali le tre mezze punte Kerjota, Lonardo e Baldassi. L’assenza di quest’ultimo, l’unico esterno di sinistra con tipiche doti di inserimento in area (non ha caso ha segnato 2 gol nella manciata di presenze, mentre Fabbrini e Battista hanno altre caratteristiche e sono ancora fermi a quota zero), accompagnata nel corso delle giornate alla progressiva rinuncia di Paolini (uno dei migliori in avvio di campionato) poi Pezzola e nelle ultime due giornate Orsini e Eusepi hanno cambiato l’atteggiamento della squadra.

 

Che è diventata più pragmatica, meno spumeggiante di sicuro, della versione precedente: e non potrebbe essere altrimenti. Qui è emerso il carattere palladiniano: tosta, imperniata su uomini che prima di tutto sono di grande carattere.

 

Guai però a pensare che il +7 sia risolutivo: L’Aquila, dopo il cambio di allenatore, ha messo insieme 10 punti in 4 partite con un solo pareggio (a Senigallia) e l’importante vittoria di domenica scorsa a Chieti. Gli aquilani, indicati la scorsa estate forse come i favoriti assoluti in virtù dell’ottimo finale di campionato di un anno fa, tenteranno di non perdere altro terreno nel girone di andata per poi tentare la rimonta forti anche dello scontro diretto casalingo.

 

La Samb vista a Termoli – e depuriamo l’analisi da tutto il pregresso che non aiuta a commentare l’incontro per quello che è stato – ha riproposto poi simili difficoltà che c’erano state in avvio di stagione. Ad eccezione della partita contro l’Atletico Ascoli, nella quale Palladini puntò al pareggio, il 4-3-3 iniziale si scontrò con difese a 5 senza che le mezzali riuscissero a compensare con i loro inserimenti la densità necessaria a centro area.

 

Il Termoli giocava formalmente con due attaccanti, ma alla fine, schiacciato come era in difesa, Lonardo si trovava in mezzo ad almeno 4 giocatori avversari. Altro tema, il fatto che, con i termolesi tutti a ridosso della propria area, non veniva fornita l’occasione di accelerare. Ne ha sofferto Kerjota e i ripetuti cross e assist di Orfano e Fabbrini da sinistra si spegnevano nel muro di maglie giallorosse.

 

Giusto dunque l’immediato ingresso di Moretti nella ripresa, il cui ritorno al gol in campionato dopo quasi due anni rinsalda la sua posizione anche se è giocatore dalle caratteristiche completamente diverse rispetto a Eusepi. Al di là dell’episodio del gol subito nell’unica occasione in cui il Termoli è arrivato in area di rigore, nella ripresa la Samb con il 4-2-3-1 di inizio ripresa diventato poi 3-3-4 ha creato le occasioni che doveva creare e, va detto – sempre depurando il giudizio dal contorno – meritando la vittoria.

 

Ciò non toglie che due sono gli elementi di riflessione che emergono dopo questo incontro, in ottima migliorativa: occorre con sempre più urgenza dotarsi di un classe 2006, magari già pronto, e possibilmente alternativo a Lonardo in modo da garantire la sostituzione dell’attaccante e di essere a sua volta alternativo a Tataranni in caso di indisponibilità di Orsini. Lonardo non può bruciarsi con l’obbligo di stare in campo per 90 minuti, anche quando, magari, avrebbe bisogno di riposare. E lo stesso dicasi di Tataranni, ieri impiegato in tre ruoli diversi per esigenze tattiche.

 

L’altra necessità è di un attaccante in grado di avvicendarsi con Eusepi per caratteristiche di gioco, perché giustamente se si gioca con il doppio centravanti la situazione ideale è di avere quattro giocatori in grado di coprire questo ruolo (con almeno un under, Lonardo), così come in difesa i due centrali hanno due sostituti (anche qui con l’under Zoboletti). La società non lascia trapelare nulla, scottata dagli episodi dell’ultimo anno (i due dietrofront a cose fatte di Giampaolo e Sbaffo) ma l’impressione è che si voglia puntellare alla perfezione per non avere nessuna recriminazione nel girone di ritorno.

 

L’altro tema, ovviamente, è il recupero degli infortunati: contro la Fermana dovrebbero tornare disponibili Baldassi, Eusepi e Orsini, si spera anche Pezzola e Paolini. E sarà tutta un’altra Samb.

 

BIGLIETTI Iniziata alle ore 10 la prevendita per Samb-Fermana di domenica prossima, i biglietti di Curva Nord sono andati come al solito presto esauriti. La vendita per i settori dei tifosi di casa è stata però vietata per i residenti della Provincia di Fermo creando molti malumori da parte dei supporters della Samb provenienti da molte zone del Fermano. Si spera che tale decisione burocratica sia presto rivista…

 

 

 

 


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