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Tragedia di Ripaberarda, i sindacati: «Massacro che non si ferma si impone un cambio di paradigma»

ASCOLI - Le segreterie di Cgil, Cisl e Uil: «Il lavoro stabile e di qualità è lo strumento essenziale che permette alle donne di autodeterminarsi e liberarsi da relazioni violente»
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A poche ore dalla tragedia di Ripaberarda di Castignano, arrivano le prime reazioni: «Cgil, Cisl e Uil di Ascoli esprimono la propria indignazione per il femminicidio della giovane donna uccisa questa mattina (giovedì 19 dicembre) dal marito a Ripaberarda. Un massacro che non si ferma ai danni delle donne con i figli in casa, si impone un cambio di paradigma.

Servono azioni immediate per cambiare una cultura che fa sì che molti uomini considerino le donne una proprietà di cui disporre – continuano i sindacalisti – sono i dati a dirlo, considerato che nel nostro Paese una donna ogni 3 giorni viene uccisa e, nella maggior parte dei casi, da chi sostiene di amarle.

Servono azioni che prevedano un approccio integrato, a partire dall’educazione alla affettività, al rispetto e alle differenze in tutti i cicli di istruzione. Occorrono finanziamenti adeguati per i centri antiviolenza e più posti nelle case rifugio. Il ruolo del lavoro per contrastare tutte le forme di violenza di genere è fondamentale.

Il lavoro stabile e di qualità è lo strumento essenziale che permette alle donne di autodeterminarsi, è ciò che aiuta anche a liberarsi da relazioni violente.

Nella nostra regione come nel resto del Paese, le donne sono quelle che trovano occupazione precaria, con qualifiche più basse, spesso in part time involontario, e di conseguenza con retribuzioni più basse. Senza lavoro e salari adeguati le donne non saranno mai libere». 

Ripaberarda, Emanuela Massicci uccisa dal marito che poi tenta il suicidio (Foto e video)

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