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Tragedia di Ripaberarda, la Conferenza delle Donne Democratiche delle Marche richiama alla responsabilità collettiva

ASCOLI - Valentina Bellini, portavoce del gruppo per il Piceno: «È necessario che le donne trovino nelle altre donne il primo spazio di solidarietà e di sostegno che le faccia sentire meno sole»
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Anche la Conferenza regionale delle Donne Democratiche ha reagito alla notizia di quanto è accaduto nel borgo di Ripaberarda, nella mattinata di oggi, 19 dicembre, quando una donna di 45 anni – Emanuela Massicci – ha perso la vita per mano del marito, il 48enne Massimo Malavolta, ora agli arresti.

Valentina Bellini

 

A parlare è Valentina Bellini, portavoce delle Donne Democratiche della provincia di Ascoli Piceno: «È necessario che le donne trovino nelle altre donne il primo spazio di solidarietà e di sostegno che le faccia sentire meno sole, meno in balia della violenza domestica specie in comunità piccole come le nostre, le istituzioni possono e debbono essere punto di riferimento costante in questo senso. L’impegno delle Donne Democratiche del Piceno è e vuole continuare ad essere costante; non basta il 25 novembre».

 

Sara Calisti

Sara Calisti, delegata alla Conferenza e componente della segreteria regionale, aggiunge: «Quando accadono queste tragedie, soprattutto in una comunità dove tutti si conoscono, ognuno di noi sente di non aver fatto abbastanza per chi si è trovato a soccombere di fronte a un gesto insensato e incomprensibile. Dobbiamo quindi impegnarci tutti e tutte di più affinché si riesca a intervenire prima che accadano episodi simili».

 

La segretaria regionale del Partito Democratico, Chantal Bomprezzi, conclude ribadendo l’impegno del Partito in questa battaglia: «Il Partito Democratico è in prima linea nella lotta contro la violenza sulle donne, con l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli che ancora oggi limitano la loro autodeterminazione. Tra questi, i salari bassi, i part-time involontari, le discriminazioni e le molestie sul lavoro. È essenziale agire su tutti questi fronti per garantire alle donne pari opportunità e una vita libera dalla violenza. Non possiamo ignorare che, anche in questo caso, l’omicida è un cittadino italiano; un dato che sottolinea ancora una volta quanto il problema della violenza contro le donne sia radicato nel nostro stesso tessuto sociale e richieda un profondo cambiamento culturale».

 

Luisa Cecarini e Chantal Bomprezzi

La Conferenza delle Donne Democratiche delle Marche, attraverso la voce della sua Portavoce, Luisa Cecarini, sottolinea: «È indispensabile riconoscere che la violenza contro le donne è un fenomeno strutturale che attraversa tutti gli strati sociali, i livelli di istruzione e le fasce d’età. Di conseguenza, la risposta non può che essere collettiva e soprattutto culturale. Non bastano la repressione e le pene severe; è fondamentale intervenire anche con l’educazione. Ribadiamo le nostre proposte. introdurre l’educazione all’affettività e al rispetto delle diversità nelle scuole di ogni ordine e grado, garantire finanziamenti stabili e più consistenti ai centri antiviolenza, e potenziare il reddito di libertà per assicurare alle donne vittime di violenza l’indipendenza economica necessaria per ricostruirsi una vita e guardare al futuro con speranza».

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