facebook rss

In chiesa il “Pranzo di Natale” per gli indigenti: «Sempre più italiani e lavoratori-poveri»

SAN BENEDETTO - Nella Santissima Annunziata sta per tornare l'evento promosso dall’organizzazione di volontariato “Centro Solidarietà Porto d'Ascoli”. Dal 2002 è un’occasione di fraternità per centinaia di persone in difficoltà. Il gruppo ha anche una fitta rete di attività quotidiane. Ecco quali
...

 

di Marco Braccetti

 

Nel giorno più santo dell’anno, la chiesa si fa mensa dei poveri, per una giornata nel segno della condivisione. Conforto, vicinanza a chi è indigente e/o solo, volontariato a favore delle persone più fragili. L’essenza del fatidico 25 Dicembre è racchiusa nel “Pranzo di Natale”:evento che, dal 2002, viene organizzato dal  Centro Solidarietà Porto d’Ascoli. Appuntamento presso la chiesa Santissima Annunziata di via Torino dove, tra le navate, verranno allestite le tavolate e servito un pasto che inizierà intorno alle 12.45. Come per le passate edizioni, sono attesi oltre 100 partecipati, per un’iniziativa patrocinata dal Comune, in collaborazione con Banco Alimentare e Fondazione Carisap.Gli organizzatori cercano anche dei volontari che vogliano passare un Natale all’insegna di condivisione e servizio. Per info: 334/9254373.

 

Uno degli ultimi pranzi natalizi nella chiesa dell’Annunziata

Ma il pranzo natalizio per i poveri è solo la “punta di diamante” di una serie di iniziative assistenziali che il gruppo, presieduto da Gianluca Pasqualini, mette in campo durante tutto l’anno. Ad esempio, nei giorni: lunedì, mercoledì e venerdì (dalle ore 15 alle 18) viene organizzato un dopo-scuola gratuito per i bambini che compongono dei nuclei familiari con problemi economici. Viene coperta la fascia scolastica compresa tra le Elementari e le Medie e gli incontri si svolgono presso la sede di via Gronchi 17, cuore del quartiere Agraria. Al momento, sono seguiti nei loro studi una 30ina di bambini. Ma non finisce qui. Ogni mercoledì mattina, dinanzi alla chiesa dell’Annunziata, viene organizzata una distribuzione di pacchi-viveri: iniziativa sempre rivolta a persone in difficoltà.

 

«Attualmente seguiamo stabilmente una 50ina di famiglie – spiega il presidente Pasqualini, che guida un sodalizio solidale nato nel 1997 -. Il grosso risiede a Porto d’Ascoli; ma abbiamo utenti anche da San Benedetto, Martinsicuro, Centobuchi e qualcuno anche più verso l’interno. L’esplosione delle criticità sociali l’abbiamo registrata dalla pandemia in poi. E se, inizialmente, seguivamo in buona sostanza solo persone extracomunitarie, oggi come oggi sono sempre più italiani quelli che ci vengono a chiedere assistenza. E non parliamo solo di disoccupati, ma anche di chi lavora e che, purtroppo, complici i contini rincari del costo della vita, non riesce più ad arrivare alla fine del mese».

 

Insomma: anche tra Porto d’Ascoli e dintorni (come, purtroppo, in tutt’Italia) si fa sempre più sentire il fenomeno dei “working poor”. Persone che, pur lavorando, non riescono a raggranellare le risorse economiche minime necessarie alla sussistenza.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X