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Malattie reumatologiche, aperto il Day Hospital al “Madonna del Soccorso”

SAN BENEDETTO - Afferiscono al servizio circa 20 pazienti, ciascuno dalle 3 alle 5 volte al mese, per effettuare trattamenti terapeutici farmacologici per patologie  infiammatorie immunomediate, come le artriti, la sclerodermia e le altre connettiviti 
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L’offerta sanitaria vede la collaborazione tra l’unità operativa di medicina diretta da Carlo Rasetti e
l’ Hub regionale, dell’Azienda ospedaliero universitaria di Ancona, guidato da Gianluca Moroncini

 

Potenziare l’offerta sanitaria specialistica all’ospedale di San Benedetto a favore dei malati reumatologici di tutta la provincia: questo l’obiettivo che si era prefissato la direzione del

 

L’Ast di Ascoli ha attivato il day hospital dell’Unità operativa di immunoreumatologia, afferente al reparto di medicina interna, del “Madonna del soccorso”. Un servizio atteso da anni e richiesto dall’Associazione malati reumatici delle Marche (Amar Marche) alla direzione generale subito dopo il suo insediamento. In seguito a un incontro organizzato dalla direzione aziendale per conoscere e ascoltare le richieste dell’associazione Amar, alla presenza del direttore facente funzione della medicina, Carlo Rasetti, l’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli è riuscita a dare seguito all’impegno preso prima dell’estate e ad aprire per la prima volta il day hospital di immunoreumatologia.

 

Il direttore facente funzione delle professioni sanitarie, Massimo Massetti, ha garantito la presenza di un infermiere dedicato a questa attività diurna. Afferiscono al servizio circa 20 pazienti, ciascuno dalle 3 alle 5 volte al mese, per effettuare trattamenti terapeutici farmacologici per patologie reumatologiche infiammatorie immunomediate, come le artriti, la sclerodermia e le altre connettiviti, con l’infusione di farmaci biologici, ovvero di anticorpi monoclonali per via endovenosa, o con terapia vasoattiva.

 

«La sclerodermia – spiega il dottor Carlo Rasetti – è una malattia molto grave che colpisce con maggiore frequenza le donne. Le pazienti necessitano di una terapia vasoattiva, ovvero che vasodilata i capillari, per ottenere che più sangue e più ossigeno affluiscano nella cute che, a causa della malattia, si sclerotizza, diventa dura quasi come il cuoio, causando ulcere. La malattia, però, può colpire anche gli organi interni, soprattutto il polmone provocando una interstiziopatia che può essere molto grave.

Per i pazienti affetti da sclerodermia sistemica, la terapia da noi effettuata, seguendo le linee guida europee Eular, è in accordo con l’hub regionale, dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Ancona, guidato dal docente ordinario di medicina interna e direttore del Dipartimento di scienze cliniche e molecolari dell’Università politecnica delle Marche, Gianluca Moroncini».

 

 

La collaborazione professionale che c’è tra l’unità operativa complessa di medicina interna dell’ospedale di San Benedetto e l’Università politecnica delle Marche permette di fornire la migliore assistenza e cura possibili ai pazienti che, in questo modo, hanno due punti di riferimento in collegamento tra loro per le varie fasi delle malattie e per le eventuali complicanze. «Questa collaborazione – conclude Rasetti – porterà ulteriori miglioramenti dal 2025, quando un medico in formazione specialistica in medicina interna, esperto di malattie reumatiche, inizierà a frequentare il day hospital e il reparto del “Madonna del soccorso”, portando conoscenza e acquisendo esperienza. La presa in carico dei pazienti reumatologici è sulla via del miglioramento e della crescita, con ampi margini di sviluppo in futuro».

 

 

«Come pazienti e come associazione – sottolinea Daniela Lattanzi, referente della sezione provinciale di Ascoli dell’associazione malati reumatici delle Marche (Amar Marche) – da alcuni anni ci battiamo per questo day hospital, ma avevamo ascoltato sempre tante parole e tante promesse non mantenute. Oggi, l’attivazione del day hospital di immunoreumatologia all’ospedale di San Benedetto per noi non è solo un traguardo, ma un punto di partenza per poter offrire ai malati reumatici la possibilità di un’assistenza adeguata e la garanzia di una continuità terapeutica finora disattesa.

Ad oggi ci sono pazienti che aspettano di poter fare terapia in una struttura idonea per le loro patologie, terapie importanti che necessitano anche di personale specificamente formato. Il nuovo day hospital è ciò che noi pazienti abbiamo sempre chiesto a gran voce. Ora, finalmente abbiamo la struttura e aspettiamo più personale per poter potenziare ulteriormente l’assistenza ai malati reumatici». 

 

 

 


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