di Lino Manni
Nel giorno del ricordo del presidentissimo Costantino Rozzi i bianconeri con i calzettoni rossi non vanno oltre il pari con la Spal. Ma va bene così: mi posso anche accontentare. Una serata fredda sul divano, figuriamoci allo stadio.
A scaldarmi ci pensa Tremolada con una botta di sinistro dai venticinque metri parata dal portiere della Spal. La serata si fa interessante. Poi arriva il gol messo a segno da “pentolone” Caccavo di testa. Già perché nello schedario napoletano la parola caccavo significa proprio grande pentolone in uso in taluni monasteri per preparare e distribuire minestre ai poveri. Ebbene, l’attaccante bianconero, nativo di Bari ma di scuola calcistica del Torino, ha distribuito palloni ai compagni prima di centrare l’inzuccata vincente. Il “perticone” bianconero nell’occasione del gol, vista la sua altezza, non si è alzato neanche più di tanto.
Bene il debutto da titolare in sostituzione di Corazza, bomber sempre presente nelle situazioni cruciali, autore del terzo gol in famiglia, ovvero la nascita del figlio Santiago. Auguri. Tornando alla partita, percepisco brividi di freddo per qualche svarione difensivo. Poi arriva il gol del pari realizzato da “nonno” Antenucci, uno che con la maglia dell’Ascoli ci ha fatto esultare più volte (campionato di Serie B 2009/2010 40 presenze e 24 gol).
Si agita in panchina mister Di Carlo che mette e toglie il cappello a secondo se pioviggina o se smette. Un brivido con Varone che batte a colpo sicuro ma la retroguardia estense salva sulla linea. Appare uno striscione amarcord in curva con la scritta “Costantino custode della nostra essenza”. Poi se ne vanno tutti a prendere un bel thè caldo: ci vuole.
La ripresa è un’altra partita. I bianconeri ci provano ancora ma con meno verve rispetto al primo tempo. Calano anche le forze e fa sempre più freddo. Il tempo di ammirare il giallo sbattuto in faccia ai due ex Buchel e Bidaoui che arriva il triplice fischio. La quinta vittoria consecutiva non è arrivata ma evidentemente l’Ascoli è ancora un auto senza…la quinta marcia.
Rimandiamo tutto al prossimo anno quando sarà sicuramente un Ascoli più…Forte. Naturalmente come canta Lucio Battisti nella canzone “Sì viaggiare” ci vorrebbe quel gran genio del mio amico, lui sa saprebbe cosa fare, con un cacciavite in mano fa miracoli. Con qualche aggiustamento e con l’arrivo di qualche pezzo nuovo sarà un Ascoli da formula uno. Per ora Buon Natale a tutti e arrivederci al 6 gennaio, il giorno della befana, il giorno di Pianese-Ascoli.
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