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Fioriere come barriere anti-attentato: dispositivo di protezione che protegge poco

SAN BENEDETTO - Il recente attentato in Germania con una macchina lanciata sulla folla ha fatto, nuovamente, scattare l’allarme-sicurezza in tutt’Italia. San Benedetto non fa eccezione, ma nel cuore urbano emergono i limiti di una soluzione anti-intrusione adottata quasi dieci anni fa, sempre dopo un atto terroristico internazionale
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di Marco Braccetti

La recente strage di Magdeburgo ha fatto risuonare anche in Italia l’allerta-attentati durante il periodo di Natale. Un suono, tristemente, non nuovo che, come vedremo tra poco, ha avuto e continua ad avere risonanza anche a San Benedetto. Pochi giorni fa, in Germania, un’automobile guidata da un attentatore solidario si è lanciata contro un affollato mercatino natalizio, provocando 5 morti e centinaia di feriti.

Le fioriere “anti-intrusione” in un ingresso dell’isola pedonale

Un fatto gravissimo che, come un sasso lanciato in uno stagno, ha generato conseguenza in tutta Europa. In Italia, dal Ministero dell’Interno sono partite circolari a prefetti e questori per chiedere di implementare “le attività info-investigative” e quelle di “vigilanza e controllo” nei mercatini di Natale, nei villaggi a tema natalizio e nelle principali aree turistiche.

Una premessa corposa, per arrivare al nodo della questione. In centro di San Benedetto da quasi 10 anni ha adottato delle misure anti-intrusione, ma esse mostrano seri limiti operativi. Ad esempio: le fioriere collocate a due passi dalla rotonda Giorgini (zona ingresso ex cinema Calabresi) avevano l’intento di contenere l’eventuale ingresso nella zona pedonale di mezzi a motore potenzialmente pericolosi per la pubblica incolumità.

La disposizione venne attuata nell’ottobre 2017,  a seguito degli attentati con mezzi lanciati contro pedoni (sulla Rambla di Barcellona, solo per citarne uno) che fecero alzare il livello di guardia. A livello centrale – da Roma in giù – si decise un irrobustimento dei sistemi di sicurezza. Le autorità locali attuarono le direttive con questa soluzione che, però, mostra tutti i suoi limiti. Le fioriere, infatti, sono state posizionate in modo tale da lasciare comunque un varco di passaggio per alcuni mezzi. In teoria, solo quelli autorizzati. Ma tale spazio, potrebbe essere sfruttato anche da qualche malintenzionato. Che fare, dunque?

 

In molte località italiane, da anni si parla delle barriere-mobili

Una soluzione potrebbe essere quella di realizzare dei colonnini sali-scendi a scomparsa sull’asfalto, da posizionare in maniera più fitta delle attuali fioriere. Escamotage di sicurezza urbana che lascia passare solo e soltanto i mezzi effettivamente autorizzati (grazie ad un sistema tipo “Telepass”) già sperimentato con successo in molte località italiane.

 

Tornando a San Benedetto: non è certo la prima volta che in città si vedono barriere di questo tipo. Le prime spuntarono a cavallo tra 2016 e 2017, quando la festa per il Capodanno in piazza,  venne attuato un meticoloso Piano di sicurezza, con barriere new jersey posizionate a Nord di viale Buozzi, proprio a due passi da piazza Giorgini. Inoltre, con un ulteriore sbarramento, viale Marinai d’Italia era stato chiuso al transito nella zona del Molo Sud.


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