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Giovanni Allevi “Ascolano dell’anno”: in 400 per festeggiare il ritorno nella sua città  (Foto)

DOPO il lungo periodo di malattia, l'artista ha presentato il nuovo libro, nato per «nobilitare la fragilità» 
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di Filippo Ferretti 

 

(foto di Davide Quaresima)

 

«Durante la malattia ho capito che l’esperienza della sofferenza possa portare uno spiraglio». Con queste parole, il Maestro Giovanni Allevi ha inaugurato l’incontro avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri ad Ascoli nell’affollatissima Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani.

 

Una tale opportunità ha permesso al musicista, autore, compositore, scrittore e direttore di orchestra di spiegare i contenuti del suo nuovo libro “I nove doni – sulla via della felicità”, ottava sua pubblicazione editoriale, accanto ai significati profondi che hanno accompagnato il periodo della sua malattia.

 

Quasi 400 persone hanno presenziato all’appuntamento, preceduto dalle parole del sindaco Marco Fioravanti, che gli ha consegnato il riconoscimento di “Ascolano dell’anno”, premio istituito per la prima volta dall’Arengo.

 

«I doni di cui parlo sono quelli delle sette note, perché la parola “mieloma” l’ho subito trasformata in musica e poi della cultura, perché leggendo Omero ho capito che la fragilità è il cuore più profondo dell’essere umano» ha detto il Maestro, rivelando che l’esperienza lo ha portato a vedere se stesso come uno degli eroi feriti descritti nell’Iliade, coloro che hanno lo sguardo avvolto da quel buio da cui nasce poi sempre la luce.

 

 

Durante l’incontro che ha visto per protagonista l’artista, svoltosi sotto gli occhi pieni d’amore dei suoi genitori e di suo fratello Bruno, la giornalista Barbara Marini ha chiesto a lui di come sia cambiata la sua vita e quale sia il suo rapporto oggi con il lavoro che svolge.

 

 

«Oggi ho una vicinanza più profonda con le persone, perché il pubblico adesso mi racconta la propria esperienza di malattia» ha rivelato Giovanni Allevi, annunciando che la fine del suo tour accadrà a Vienna, a febbraio.

 

 

«E’ lì che voglio festeggiare la mia guarigione perché nel giugno del 2022 dovetti interrompere tutto proprio a Vienna per via dei dolori terribili alla schiena» ha confessato prima di chiudere, senza mancare di elogiare il ruolo della sua terra nel processo di rinascita.

 

 

«Ho trascorso l’estate nella mia città, in campagna e ho ritrovato il contatto poetico e divino con la natura» ha dichiarato, certo che l’essere stato a contatto con la sua città gli abbia permesso di capire la differenza tra se stesso e l’immensità del creato.

 


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