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Il manager Treggiari replica al sindaco Fioravanti: «Sugli investitori cinesi mente, non capì chi aveva davanti»

ASCOLI - Botta e risposta a distanza tra il primo cittadino e l’ascolano che, nel 2021, cercò di coinvolgere i suoi contatti dalla Cina per degli investimenti nel fotovoltaico in città, tirati oggi in ballo da Fioravanti in Consiglio comunale
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Neppure l’atmosfera delle feste natalizie riesce a placare gli animi del Consiglio comunale e, in questi casi, dei cittadini in ascolto in Sala della Ragione o in diretta streaming.

 

Nella seduta andata in scena nella mattinata di oggi, lunedì 30 dicembre, il sindaco Marco Fioravanti ha aperto i lavori dell’assemblea con le comunicazioni di rito, dedicando ampio spazio a delle considerazioni sulla comunicazione social di consiglieri e cittadini. In particolare, l’attenzione del sindaco Fioravanti si soffermano su un ascolano di origine, che da tempo non vive in città.

Marco Fioravanti in Consiglio comunale

 

«Leggo sui social un grande statista di Ascoli, che da tanti anni che sta fuori Ascoli – afferma Fioravanti – Pochi lo conoscevano, io un po’ di anni fa attraverso le iniziative de “I Piceni nel Mondo” gli ho acceso una luce, ho raccontato un po’ la sua storia perché effettivamente è uno che è cresciuto economicamente e professionalmente fuori, e ha scritto sempre bene del sindaco.

 

Poi ha proposto al sindaco l’installazione di tanti pannelli in città. E siccome io penso che se un gruppo cinese vieni qui in città deve investire sui posti di lavoro, e non deve puntare solo a prendere, ho detto “non lo ritengo opportuno”. E da quel giorno poi sono iniziate, diciamo, le critiche su Facebook. Io penso che non dobbiamo, e lo dico guardando la maggioranza, avere il consenso per ciò che diamo, dobbiamo avere il consenso per ciò che facciamo: è fondamentale».

Marco Treggiari e Marco Fioravanti nel 2019

 

A sentirsi tirato in ballo, in questo caso, è Marco Treggiari, manager ascolano doc e residente da anni a Roma, che, come testimoniato dai profili social del primo cittadino, aveva già avuto modo di incontrare il sindaco Fioravanti all’inizio del suo primo mandato e che nella primavera 2021 cercò di catalizzare le attenzioni di un colosso cinese nei confronti dell’Europa sulla sua città natale.

 

«Sta parlando del sottoscritto, e la cosa onestamente mi lusinga – commenta Treggiari in una nota affidata alla redazione di Cronache Picene – Ma il sindaco mente sapendo, spero, di mentire. Non mi scandalizzo, la politica è anche bugia, menzogna, fumo negli occhi.

 

La luce me la sono fatta da solo, vendendo e promuovendo l’Italia in 46 Paesi. Ho vissuto 12 anni in Cina, dal 1998 al 2010, ed inevitabilmente sono rimaste conoscenze, stima e contatti. Uno di questi, nella primavera 2021, mi propone di collaborare con Powerchina, il più grande operatore mondiale nel settore delle energie rinnovabili. Powerchina aveva un piano di investimenti in Europa per circa 500 milioni di dollari ed era alla ricerca di siti dove costruire impianti fotovoltaici ed altro (in modalità Epc, per chi conosce il settore)».

 

Per Treggiari, il richiamo delle cento torri è irresistibile, e l’idea sembra stuzzicare anche il colosso cinese.

 

«Chiedo carta bianca nella scelta della loro prima destinazione e non mi sembra vero rispondere: sono a disposizione, non lo farò gratis ma dobbiamo partire da Ascoli Piceno (gli faccio vedere su Google Earth dove si trova Ascoli) e vorrei che mio figlio Alessio potesse affiancare la delegazione per farne oggetto di un esame alla Bocconi.

Marco Treggiari

 

Chiamo subito il sindaco Fioravanti. Qualche mese prima mi aveva invitato al suo think-tank Crea-Credi-Cambia e in quella sede parlammo proprio di attrazione di investimenti stranieri. Si rende subito disponibile, con entusiasmo, per organizzare la prima video-conference fra Comune di Ascoli (da lui e solo da lui rappresentato), la sede Europa di PowerChina a Varsavia e la sede centrale a Pechino. Loro presenti in 10, preparatissimi, noi in due, sindaco più il sottoscritto che avrebbe agito anche da interprete. Inizia la riunione, chiarisco subito alle due delegazioni cinesi che non sono io il sindaco. Da lui non una domanda, non uno spunto, non un contributo fattivo.

 

La delegazione cinese capeggiata dal vicepresidente Europa Nuovi Investimenti, il 28 giugno 2021, arriva in forze in Ascoli e si insedia, per un mese, in una sala gentilmente offerta dal sindaco a Palazzo dei Capitani. Il sindaco mente quando dice che non riteneva opportuno consentire ai cinesi di installare tanti pannelli in città. Il piano che avevamo elaborato prevedeva i primi due parchi eolici sulla discarica di Relluce e su un terreno a Comunanza, e se possibile in qualche area dismessa della zona industriale».

Marco Treggiari insieme alla delegazione cinese in piazza del Popolo

 

Le cose, però, non vanno come Treggiari aveva immaginato e sperato per la sua città.

 

«Mi viene il dubbio che, fra inaugurazioni e feste, non avesse semplicemente capito chi aveva davanti e perchè. La delegazione cinese di Powerchina, al temine della missione ascolana, puntò sulla Spagna e lì hanno fatto i primi investimenti dei 500 milioni allocati».

 


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