di Filippo Ferretti
Cosa si aspettano gli ascolani per il futuro della loro città? A poche ore dal 2025 abbiamo cercato di chiedere ad abitanti di tutte le età del capoluogo piceno cosa vorrebbero che accadesse di bello nel nuovo anno al territorio in cui vivono. Anche se i desideri espressi sono vari – si va da un futuro migliore per l’Ascoli Calcio a maggiori occasioni di lavoro per chi non è occupato – gran parte delle risposte ricevute è incentrata sulla necessità di avere una città più attiva culturalmente e maggiormente attrattiva dal punto di vista turistico.
E, sembra paradossale dopo il risultato ottenuto di recente da Ascoli per la qualità della vita, anche di poter contare su un minore tasso di delinquenza.
«Si auspica una maggiore attenzione al disagio giovanile e ai tantissimi che non hanno più un lavoro», esordisce Massimo De Angelis, certo che sia urgente anche accorgersi dello sbandamento giovanile così diffuso.
«Sono tanti i ragazzi della città che dimostrano di avere talento: l’amministrazione deve attivarsi per dare una mano alle eccellenze del futuro», evidenzia Roberta Izzi, sperando che si possa offrire una speranza anche a chi non appartiene a ceti sociali altolocati.
«Anche io sono dell’idea che sia necessario dare una mano a tanti giovani bravissimi in discipline artistiche quali musica, cinema, teatro, come dimostrano le scuole e i laboratori che ci sono ad Ascoli», asserisce Corrado Pignoloni, riferendosi all’esempio offerto dei nomi che ci rappresentano nel mondo: da Alice Pagani a Giovanni Allevi e Dardust.
«Cosa manca? Il commercio soffre e bisogna aiutarlo in tutti modi, innanzitutto rendendo più agevole e comodo l’arrivo di acquirenti e visitatori in centro, con maggiori parcheggi, con corse di bus navetta più frequenti», assicura Alessandro Calvaresi, proprio perché conosce dinamiche e difficoltà in merito, essendo titolare di un negozio di abbigliamento nel cuore di Ascoli.
«Io aggiungerei anche di migliorare le strutture ricettive, sempre troppo poche e non all’altezza di un luogo storico come il nostro», puntualizza Paolo Sassetti, convinto che la strada da seguire sia quella turistica, tipica delle città d’arte.
«Cosa merita Ascoli ? Che il suo patrimonio artistico non venga massacrato ma, anzi, ripristinato, restaurato ed esaltato nella sua bellezza», afferma lo studente 23enne Samuele Mariotti, riferendosi agli episodi recenti di via delle Stelle e piazza San Tommaso.
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