di Maria Nerina Galiè
Nelle piazze, sulle strade, nelle Caserme, nelle centrali operative, in mare: pattuglie ed equipaggi hanno accompagnato all’uscita il 2024 e aperto la porta al 2025 all’insegna della dedizione verso i cittadini e nei confronti di lavori scelto non a caso. Pronti all’azione, al soccorso, a scattare all’arrivo della chiamata di emergenza o a vigilare sui grandi ritrovi come i concerti e i brindisi nelle piazze.
Uomini e donne in divisa, sono stati lì ai fini della prevenzione e del rispetto delle regole che possono determinare l’esito di un evento, di un momento di leggerezza o per scongiurare la premeditazione di creare problemi. Di vario tipo. Non ha importanza.
Il dovere chiama e questi professionisti rispondono, come devono e sanno fare, anche nella notte più lunga dell’anno quando la maggior parte dei cittadini aspetta di brindare e baciare familiari e amici, oppure lo vivono nella solitudine ma ben consapevoli che là fuori, c’è chi tende una mano in caso di bisogno.
Ed il dovere ha chiamato anche nella notte appena trascorsa. Per un ragazzo ferito ad una mano da un petardo, in Piazza del Popolo, per una ragazzina che ha avuto un grave malore legato all’abuso di alcol, per una comitiva che a Carpineto ha rischiato l’intossicazione da monossido di carbonio, per domare le fiamme ai danni di cassonetti (leggi qui).
Non si può poi dimenticare tutto il personale che nella notte di Capodanno era di turno negli ospedali di Ascoli e San Benedetto, dai Pronto Soccorso dove c’è stato un grande afflusso di pazienti anche per malori a tutti gli altri reparti, e nelle strutture sanitarie dell’intera provincia a curare ma anche a dare conforto ai malati.
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